87.4 Claudio. Pavone e diplomatici delle varie {X!tenze: con il che veniva posto con chiarezza, aµche se in termini alquanto astratti e moralistici, un problema delicatissimo per la Resistenza, che pure dovrà distinguere fra i suoi interessi spe._.. cifici e quelli militari e diplomatici delle potenze della coalizione antihitleriana. La parola d'ordine del « secondo Risorgimento >>costituiva un antidoto specifico solo per il primo aspetto del fascismo, quello italico, perché la dilatazione del Risorgimento ad «età>> di significato europeo non era persuasiva, che anzi il Risorgimento appariva, agli storici meno. conformisti' e meno nazionalisti, il tentativo di un popolo arretrato di portarsi. al livello di altri d'Europa piu evoluti: e proprio l'insoddisfacente esito di quel tentativo, che. si scontava col fascismo, poteva giustificare l'esigenza che esso· venisse con piu energia ripreso. Rosselli rielaborava le tesi del ·fascismo « rivelazione degli italiani agli italiani >>e « autobiografia della nazione n, della mancanza in Italia di rivoluzioni popolari e di lotte religiose, dei Savoia che « furono tosto l'equivalente dei Lorena e dei Borboni )), della burocrazia piemontese che « serrò nelle sue spire tutta l 'I tali a >>, di Mazzini e Cattaneo « grandi vinti del Risorgimento >>,della prassi corruttrice del giolittismo che invischiò anche i socialisti, rei fra l'altro (va segnalata tale indulgenza di Rosselli) di avere interrotto la « tradizione socialista locale che aveva avuto in Mazzini, Ferrari e Pisacane i suoi principali rappresentanti >> 1 • Ne derivava che il fascismo « è il risultato piu passivo della storia d'Italia, è un gigantesco ritorno ai secoli passati, un fenomeno abbietto di adattamento e di rinuncia»; e che esso « è nato come per esplosione di fermentazioni nascoste della razza, dell'esperienza delle generazioni... il fascismo si radica nel sottosuolo italiano, esprime i vizi profondi, le debolezze esistenti, le miserie del nostro popolo, del nostro intero popolo )) 2 • Queste ultime citazioni le abbiamo tratte da Socialismo liberale, scritto nel 1929, prima cioè della « svolta)) del 1932, cui sopra accennavamo; e pertanto sarebbe inesatto contrapparle con puntualità formalistica ~lle tesi sul fascismo fenomeno mondiale. Tuttavia, non è possibile risolvere integralmente con -la cronologia la difformità delle due interpretazioni offerte da Rqsselli, perché entrambe, sia pur con diversa accentuazione, si trovano nelle due· fasi del suo pensiero politico. Durante la guerra di Spagna, ad esempio, che segna il culmine della seconda fase, i . richiami rosselliani al Risorgimento, ai suoi esuli, ai suoi volohtari, at suoi legami con la libertà del popolo spagnolo, non sono dovuti soltanto a nobile enfasi 3 • 1 Socialismo liberale, cit., pp. 187, 174, 168, 70. 2 Op. cit., pp. 167, 173. 3 Vedi, per tutti, il discorso da radio Barcellona del 13 novembre 1936, che lànciò la formula « oggi in Spagna, ·domani in Italia >>: <~... Un secolo fa l'Italia Biblioteca Gino Bianco
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