Passato e Presente - anno II - n. 7 - gen.-feb. 1959

Le idee della Resistenza politico che direttamente si richiamava al grande sconfitto del Ris orgimento: il partito repubblicano italiano, che pure, quando la concentrazione antifascista adottò nel maggio 1928 la pregiudiziale repubblicana, parve aver raggiunto un suo obiettivo essenziale. Il fatto è che l'ortodossia maz- _ziniana mostrò proprio di fronte al fascismo la sua inadeguatezza, che il coraggio civile di alcuni suoi fedeli non riuscf a far di~enticare . Non erano, a tale scopo, sufficienti richiami come qu•ello formulato dal la minoranza del congresso di St. Louis, nel marzo 1932, alla « scuola socialista italiana >> rappresentata dal PRI 1 • Anche nella lotta armata dopo l '8 settembre del '4 3 i repubblicani, rimasti fuori dei CLN, e le loro brigate Mazzini non troveranno un posto di grande rilievo. L'iniziativa della riflessione critica sul fascismo e sull'Italia conte mporanea era passata in altre mani con Gobetti, Rosselli e, accanto ad essi, ancora Salvemini (non parliamo per ora dei comunisti). Erano uomini, soprattutto i due ultimi, che avevano sentito il fascino della personalità dì Mazzi!}i : e il fatto che la loro posizione non si risolvesse nel maz zinianesimo politico (sia pur contaminato di cattaneanesimo) del partito repubblicano, contro il quale il giudizio di Gobetti è particolarmente duro 2 , mostra come il loro desiderio di « fare finalmente ciò che nel Risorgimento (e nel postrisorgimento) non era stato fatto >> non avesse nulla in comune con un tardivo spirito di rivincita degli sconfitti del Risorgimento. Di Salvemini basterà qui ricordare come negli ultimi anni, pur dopo i riconoscimenti concessi al suo antico avversario 3 , egli fin•isse col ribadire il giudizio negativo su Giolitti: « la differenza fra Mussolini e Giolitti era in quantità e non in qualità. Giolitti fu per Mussolini quel che Giovanni il battezzatore fu per Cristo: gli preparò la strada. Gobetti giustamente. disse che Mussolini non fece altro che estendere a tutta l'Italia i "mazzieri " di Giolitti >> 4 • Giudizio questo' che, espresso in termini cosf drastici, oggi pochi sarebbero disposti a sottoscrivere: e che pure, in quel fu stigatore di ipocrisie, serviva a denunciare i rinnovati tentativi di bolsa apologia paginarono nel 1937 Giustizia e Libertà, ma dal carattere affine alla Giovane ltalia. 1 Traggo la notizia da G. BoNFANTE, Che cosa è il partito repubblicano, in « Lo Stato operaio », VI (1932), pp. 242-50: articolo di aspra critica al PRI, nel solco della violenta polemica comunista di quegli anni contro i partiti della concentrazione antifascista (l'uscita del PRI dalla concentrazione, d eliberata proprio a St. Louis, è considerata dal Bonfante un tentativo di riprender quota sotto la spinta della concorrenza di GL). Per. i rapporti fra PRI e GL, e per la reciproca irriducibilità dei due gruppi, cfr. A. GARosc1, Storia dei fuorusciti, cit., pp. 57-58 e 69-70. 2 « Dottrina democratica conservatrice » è definito da Gobetti il mazz1n1a4 nesimo: La, Rivoluzione liberale, Torino 1948, p. 149. 3 Vedi la· Introduzione a W. SALOMONE, L'età giolittiana, Torino 1949. 4 G. SALVEMINI, Fu l'ltal~a..., cit., p. 285. . Biblioteca Gino Sia.neo

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