Le idee della Resistenza 867 I agiografia) esercitavano indubbiamente un fascino piu immediatamente percepibile da parte di chi cercava conforto contro gli « hyksos >> piombatigli in casa. L 'Omodeo, è noto, negli ultimi suoi anni, sotto la spinta degli eventi, si radicalizzò molto, come mostra la sua adesione al partito d'azione, .che gli fruttò qualche amichevole rimbrotto del Croce: ma non risulta che questa sua evoluzione politica abbia inciso sulla sua id~ologia e sulla sua visione storiografica 1 , che era ciò che qui ci premeva ricordare come esempio di un atteggiamento pr<;>priodi quella parte della vecchia classe dirigente piu attaccata ai valori tradizionali manomessi dal fascismo. Un tentativo di utilizzare l'ideologia risorgimentale, oscillante fra impennate romantiche e desiderio fin troppo scoperto di portare su posizioni di antifascismo restauratore le piu solide forze conservatrici non immediatamente fasciste (monarchia ed esercito, Vaticano ed azione cattolica), fu quello compiuto cla Lauro De Bosis e Mario Vinciguerra con l'Alleanza Nazionale 2 • Il Risorgimento, proprio quello classico, canonizzato da una destra conciliazionista in pectore, e quindi irrimediabilmente eclettico, fu parte integrante delle parole d'ordine dell'Alleanza. « L'Italia di Cavour e di Mazzini è nuovamente in marcia contro l'Italia dei Radetzky e dei Borboni», scriv~va, ad esempio, il De Bosis 3 • Nei manifestini da lui lanciati su Roma durante il volo senza ritorno del 5 ottobre 1931 è tutto un tambureggiare di ricordi risorgimentali: « siamo in pieno Risorgimento ... », « non fùmare », « ... il secondo Risorgimento trionferà come il primo », « l'Asburgo in ~camicia nera, rientrato di soppiatto nel suo palazzo, è un oltraggio per tutti i nostri morti »; e, rivolgendosi direttamente al re: « Accettate Voi veramente d'infrangere dopo Vittorio Veneto quel giuramento cui il Vostro avo restò ,fedele dopo Novara? Sono sette anni che Vi vediamo firmare i decreti di Radetzky_ con la penna di Carlo Alberto >> 4 • L'efficacia pratica della Alleanza, scompaginata dall'arresto di Vinciguerra e dalla morte di . De Bosis, fu scarsa: ma il suo atteggiamento, volto a ricostruire una unità d'Italia che mettesse a frutto tutto ciò che di sedimentato era nella società e 1 Vedi, ad es., la sua recensione a Pensiero e azione del Risorgimento di Salvatorelli, dove la simpatia espressa è chiaramente piu politica che culturale (Difesa del Risorgimento, cit., pp. 531-33). . 2 Cfr. M. DELLE PIANE, in « Il Ponte », art. cit. « Guai lasciare ai sovversivi il monopolio della lotta contro il fascismo! », scrisse De Bosis nella prima circolare della Alleanza, del giugno 1930 (cit. da M. SALVADORI, l sacrificio di Lauro De Bosis, in No al fascismo, a cura di E. Rossi, Torino 1957, p. 224). Dobbiamo aggiungere che il Salvadori cita una lettera (febbraio 1931) del De Bosis (la cui personalità non può essere valutata solo nell'ambito dell'Alleanza) a Salvemini, in cui monarchia, Vaticano e fascismo vengono accomunati nella condanna, e l'atteggiamento della Allean_za è presentato come mero espediente tattico. · 3 Cit. da M. DELLE PIANE, op. cit. 4 Cit. da ·A. GAVAGNIN, Vent'anni di resistenza al fascismo, Torino 1957, pp. _ 32e-22. Biblioteca Gino Biànco
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