Luciano Vasconi sviluppo non sembrano aver soste. I quantitativi ottenuti hanno superato sia gli obiettivi dei piani sia le previsioni piu ottimistiche. Mao Tse-Dun ha già fissato per il '59 o al piu ,tardi il '60 la media annuale di pro\,, duzione pro capite di 750 chilogrammi di cereali, 50 kg. di carne di maiale, 10 di olio vegetale e 10 di cotone. Questi obiettivi, una volta rag ... giunti - e ciò è previsto al massimo fra due anni - metteranno la Cina a un livello alimentare intermedio tra quello dell'Europa occidentale e quello dell'Europa orientale; porranno cioè la Cina sul piano dell'Unione Sovietica anno 1958, che d'altra parte è uscita da poco da una crisi agricola non indifferente, e che ha ora di fronte a sé prospettive ampiamente migliorate dopo le riforme kruscioviane. Prima di concludere con le cifre riguardanti l'agricoltura, indispensabili per proseguire l'esame di quanto accade in Cina, e individuarne le_cause, daremo ancora alcuni dati riguardanti l'irrigazione. Nel 1949, anno della vittoria rivoluzionaria e· della costituzione della Repubblica papolare, in tutta la Cina vi erano 21 ,5 milioni di ettari irrigati, lavoro fatto in due mi"llenni·. Nel '56 i terreni irrigati erano saliti a 27 milioni di ettari. Nel '57 l'irrigazione si era estesa su. altri 8 mitioni di ettari, il che costituiva già un fatto senza precedenti. Ora, per la fine del '58, era annunciata l'irrigazione di altri 30 milioni di ettari, livello che non era stato raggiunto in duemila anni (interessante è anche il paragone con gli Stati Uniti : gli ameri~ani nel giro di un secolo hanno irrigato 14 ~ilioni di ettari di terreno; cioè i cinesi hanno fatto, in un anno o ·poco piu, piu del doppio di quanto abbiano fatto gli americani in cent'anni). Il Dumont dichiarava di non poter ovviamente garantire l'esattezza assolut3: delle cifre, ma aggiungeva che esse trovano una conferma diretta da varie fonti insospettabili. Oltre agli specialisti citati dal Dumont, reduci dalla Cina, gioverà ricordare qui che anche il « New York Times » ha confermato recentemente i successi produttivi della Cina, fornendo dati analoghi. · La produzione agricola non è un fatto isolato, e non dipende solo da un'annata eccezionalmente favorevole. Essa presuppone un lavoro gigantesco che non si compie soltanto con lo sforzo fisico. Su molti giornali dell'Occidente è quasi di regola paragonare i cinesi - i 640 milioni di abitanti del continente; altri 10 vivono a Formosa - a un esercito di formiche, oppure a una massa di schiavi. Sono paragoni a effetto, ma come tati inadatti a spiegare un simile fenomeno. Le piramidi egiziane non reggono al paragone della Cina moderna. Senza una partecipazione attiva, sostanzialmente e a suo modo volontaria della maggioranza della popolazione - scriveva ancora il Dumont - non si ottengono i risultati annunciati .da Mao. · C'è un problema di metodi nel comunismo cinese, un problema serio sul quale preciseremo le nostre riserve, i nostri dubbi, i nostri dissensi. Biblioteca Gino Bianco -
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