1 Claudio ·Pavone Riteniamo inutile offrire .altre testimonianze di parte fascista ché, o ltre tutto, troppo ingombrante è la schiera dei minori apologeti, anche se rivestiti di nom-i non privi di notorietà : come Francesco Ercole, autore di un centone in cu1 disquisisce a lungo ·sui rapporti fra i plebisciti risorgimentali e quello fascista del 1929, con una goffa polemica antigiusnaturalistica 1 ; come Arrigo Solmi, per il quale grandezza romana, Rinascimento, Risorgimento, guerra mondiale, fascismo costituiscono un ovvio continuum 2 ; come Amintore Fanfani il quale « E' stato detto», scriveva, « molto bene, che con la proclamazione dell'impero fascista si conclude il Risorgimento. Nulla di piu esatto » 3 • Ricorderemo piuttosto che al Risorgimento ricorsero ancora i fasc isti della repubblica sociale sia in appoggio ai loro sforzi di creare una unità patriottica a proprio vantaggio (abbiamo già accennato a Gentile) e d i risuscitare un « socialismo nazionale » di origine mazzin,iana 4 , sia per i tentativi, compiuti in extremis da alcuni, di trovare una via di uscita al di sopra, come scrisse uno di loro, delle baionette straniere: si pensi al « Raggruppamento repubblicano nazionale socialista» di Edmondo .Cion e, che fece uscire un quotidiano dal titolo mazziniano di Italia del popolo~ e al gruppetto detto appunto del << Nuovo Risorgimento », composto da fascisti dissidenti desiderosi di creare alternative il piu possibile conservat rici al regime mussoliniano 5 • III. La « difesa del Risorgimento ». Stabilire un rapporto diretto fra ciò che abbiamo sommariamente ric ordato della interpretazione fascista del· Risorgimento e l'atteggiamento degli antifascisti che rivendicarono per sé l'eredità di quella primavera della nuova 1 La Rivoluzione fascista, Palermo 1936. 2 . Il fascismo e la sua genesi nazionale, in Discor~i sulla_ Storia d'Italia, Fi- renze 1935, pp. XIII-XVI. 3 Cinquant'anni di preparazione all'Impero, in Colonialismo européo ed In1pero fascista, a cura di L. Silva, Milano 1936, p. 27. Cfr. dello stesso autore, Da soli!, in « Rivista internazionale di scienze sociali>), XLIV (1936), pp. 229-31, dove, commentando il fatto che « mezzo m,ilione di legionari hanno sbaragliato le orde scioane », svolg~ il concetto che, per la prima volta dal Risorgimento, nessuno potrà insinuare che gli italiani non hanno fatto da soli. 4 Le testimonionze in tal senso $Ono numerose. Ricordiamo l'articolo di C. PETTINATO su « La Stampa » del 5 marzo 1944, a commento degli scioperi di quel mese (cit. da G. VACCARINO, Il movimento operaio a Torino nei primi mesi della crisi italiana, MLI, n. 20 ( sett. 1952) p. 42. 5 Su questo gruppo cfr. G. VACCARINO, op. cit., p. 34, e la nota introduttiva ad Alcuni documenti delle gerarchie di Salò sulla industria italiana e sulla classe industriale del r-ford, MLI, n. II (marzo 1951), p. 41. Biblioteca Gino Bianco
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