. , Claudio Pavone sta l'esigenza di una revisione della storia· d'Italia, risorgimentale e postrisorgimentale, che meglio comprendesse anche il fas~ismo. Il Volpe 1 era storico troppo scaltro per indulgere alla ricerca dei pre~ cursori del fascismo in Giovan·ni dalle Bande Nere, Gian Galeazzo Visconti o Giulio Cesare, che anzi contro tali gofiaggini egli apertamente ironizza in apertura alla sua Storia del movimento fascista. Ma il Risorgimento non · poté esimersi dal tirarlo in campo. « Possiamo, senza tradire né Risorgimento né fascismo, raffigurarci il fascismo come un riuovo Risorgimento, o una ripresa spiegata e consapevole di Risorgimento, dopo un mezzo secolo di incubazione delle forze nuove che nel primo Risorgimento erano deboli e assenti»: contrapposizione piu puntuale all'impegno che la Resistenza pose a presentarsi, essa, come nuovo Risorgimento sarebbe difficile trovare. Pro.seguiva Volpe in. quel passo 2 che il Risorgimento, « se ebbe il suo punto di partenza nelle aspirazioni liberali e di indipendenza,_ sent1 poi come valori fondamentali, se pur non esclusivi, l'unità, la potenza, la grandezza ... Ma l'Italia del Risorgimento era un'Italia senza po-polo. L'epoca che va dalla nascita del Regno ad oggi è caratterizzata 1 appunto, dalla formazione del popolo... compiutasi, prima, ai ·margini dello ·Stato e della nazione, anzi contro lo Stato e la nazione e i valori della cosidetta classe borghese; poi, entro lo Stato e la nazione. Questa ultima fase, la fase della piu attiva e consapevole partecipazione del popolo alla vita della nazione e dello Stato, è quella che noi viviamo; del fascismo ». In questo brano il Volpe ha concentrato l'essenza del suo giudizio sui rapporti fra Risorgimento, post-Risorgimento, fascismo. Converrà soffermarcisi un momento, accennando appena ad altri ·spunti e richiami in cui la finalità imm~diatamente politica e adulatoria è prevalente ·(anche se· capita al Volpe, partito per coprire di allori il fascismo, di finire invece con lo sfrondare quelli del prefascismo) ~ ricorderemo, ad esempio, i numerosi vbli, mazziniani e giobertiani ad un tempo, sulla rinascita della « missione», della « iniziativa>> e del « primato >>italiani; il presentare la l~gge sulle associazioni e contro le società segrete, che colpiva la massoneria, come « antico voto >>di « frazioni >>di liberali, socialisti, nazionalisti, cattolici; o ancora l'interpretare la legge del 24 dicembre 1925 sui poteri de[ capo del gov~rno come il « ritorno allo Statuto ... che da un pèzzo uomini della Destra avevano auspicato.>> 3 • 1 Prendiamo qui in considerazione la già ricordata Italia in cammino e la Storia .del movimento f{!scista, scritta p~r l'Enciclopedia italiana (2a ediz., Milano 1943), che ne è-come la continuazione. Tralasciamo la rielaborazione pubblicata dal Volpe dopo la guerra (Italia moderna, voll. 3, Firenze 1945-49: il · primo volume era già uscito_ ne~ 1943) che del resto, pe:r quanto riguarda le - grand,i linee della· prospettiva. storico-politica, non presenta innovazioni di rilievo .. 2 Stòria del mov. fascfsta, ~it., pp. 217-18. · 3 Op. cit., pp. 70,·--147-48; 137~· .. Biblioteca Gino Bianco·
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