Le idee della Resistenza 855 esorto alla storia, o signori. .. »: cosi parlò Mussolini alla Camera il 16 mar- _zo 1938,. accennando anche al_ « grande autoritario Cavour» 1 • Aiutavano Mussolini quei liberali che, man mano che si convertivano al fascismo, lo scoprivano campione delle tradizioni di cui avrebbero dovuto, essi, costituire i portatori. Parlò per tutti loro Salandra alla Scala il 19 marzo 1924, quandò affidò appunto a Mussolini la tradizione del .liberalismo italiano e del Risorgimento; e già Albertini aveva rivolto in Senato al governo fascista appena costituito un appello a ra~cogliere, rinnovandola, l'eredità del liberalismo 2 • · « Se l'idea », scrive Salvatorelli, « di affidare a Mussolini Peredità del liberalismo risorgimentale oggi appare assurda e grottesca - e tale appariva già allora ai piu perspicaci e spassionati [fra i quali va certo collocato l'autore di Nazionalfascismo e di Irrealtà nazionalista] - non_ per questo sarebbe ragionevole sentenziare che in quanti allora la professavano, da Salandra ad Albertini, essa fosse pura finzione, a scopo tattico. Illusione, certamente: ma non del tutto incomprensibile »3 • Non incomprensibile, ove si tenga conto che essa era l'espressione del passaggio al fascismo del vecchio ceto dirigente liberale, éon le poche eccezioni di coloro che, come seri ve ancora Salvatorelli, alla opposizione « furono letteralmente trascinati per i capelli » 4 • Se il fascismo accentuò con gli anni la sua polemica di principio contro il liberalismo, ciò discese anche dal fatto che l'operazione di assorbimento del vecchio personale politico aveva ormai da~o tutti i frutti sperabili. Fu -soloin conseguenza della grande crisi, infatti, che il fascismo fece di tutto per esasperare il suo carattere di novità, di « terza via » corporativa, fra il mondo capitalistico in declino e il socialismo o comunismo. Cosi operando, il fascismo da una parte tendeva a far dimenticare i patteggiamenti coi vecchi liberali e il liberismo del suo primo periodo; dall'altra parte, però, stimo~ lava una piu energica reazione di tutti coloro che, sia pure da pos1z1oni assai diverse, rivendicavano libertà e democrazia come ele1nenti intrinseci · all'It_alia nata dal Risorgimento. I due intellettuali che cercarono di dare una veste il piu possibile colta al fascismo, Giovanni Gentile e Gioacchino Volpe, dovettero entrambi fare i conti con il Risorgimento: abbandonandosi ad uno sfrenato ideologismo . pseudo storiografico, il filosofo Gentile; con maggiore equilibrio lo s~orico Volpe, dalle modeste esigenze speculative, e propenso,. in fondo, ad ammettere che tutte le strade conducono a Roma. · 1 Op. cit., XI, pp. · 221-29. · Parlando poco· dopo. a Genova, il 14 maggio, ancora dell' Anschluss, Mussolini tirò in campo anche Mazzini (ibid., p. 285). 2 Cfr. L. SALVATORELLI, L'opposizione democratica durante il fascismo, in ll Secondo Risorgimento; cit., p. 120. 3 o . p. czt., p. 104. 4 o . p. czt., p. 112. , Biblioteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==