Passato e Presente - anno II - n. 7 - gen.-feb. 1959

Le idee della Resistenza legamen~o dirett·o con il lontano Impero, tuttavia il fatto stesso di conside- · rarsi il provvidenziale termine ad quem dell'intera storia d'Italia, rese necessario al fascismo atteggiarsi, in qualche modo, anche a continuatòre e sistematore del Risorgimento. « I vincitori non si contentano di occupare il presente. Essi proiettano la loro vittoria nel passato per prolungarla nell'av- ·venire », scriveva Salvemini spiegando il sorgere dell'interesse di Nello Rosselli per gli studi risorgi~entali proprio con il desiderio di reag~re alle falsificazioni fasciste 1 • Il primo -~ mettersi sulla strada di una reinterpretazione fascistica del Risorgimento era stato Mussolini, con materiali culturali di scarsa originalità e grossolanamente manovrati sotto la spinta di scoperte esigenze tattiche. Ma l'eclettismo che ne derivava corrispondeva, sul piano effettuale, all'assorbimento che il fascismo andava compiendo dei vari gruppi della vecchia class~ politica e, sul piano storiog~afico, all'eclettismo della agiografia tradizionale, che vedeva i quattro grandi, Vittorio Emanuele, Cavour, Mazzini e Garibaldi, procedere a braccetto verso i piu alti destini della patria. Il fascismo accreditò questa visione, che aveva il gran pregio di non sollevare problemi e di preparargli la strada come a quello che di tutti quei grandi poteva, senza contraddizioni, considerarsi .il suggello. Caratteristico, da questo punto di vista, il discorso dell'Augusteo del . 9 novembre 1921, in cui Mussolini, con notevole abilità, trova una parola di comprensione per tutti i settori dello schieramento politico tradizionale: dai repubblicani (l'Italia non ha bisogno di cercare- in Russia i suoi profeti) · ai libe'rali. e ai nazionalisti (lodi alla Destra e a Crispi). Non manca nemmeno un po'. di civetteria verso gli anarchici (Mal~testa santo e pròfeta); mentre l'incertezza del giudizio sui popolari sottintende il proposito, chiaro fin. da .allora in Mussolini, di trattare, scavalcando il partito di Sturzo, direttamente col Vaticano, nella convinzione, che farà fortuna nel fascismo, che « il cattolicesimo può essere utilizzato per l'espansione nazionale » 2 • Allorché i patti -lateranensi porteranno a felice compimento tale indirizzo, Mussolìni, parlando alla Camera, si mostrerà di nuovo assai ·abile nel difendersi sia dalle critiche che potevano essergli mosse in nome della tradizione laica e risorgimentale, sia ·dalle accuse di debolezza dei fascisti intransigenti; .e al Senato· concluderà con una perorazione sulla scomp~rs~ di ogni ipoteca su Roma capitale: tema, quest'ultimo, riproposto per difendere la sostituzione della festa del 20 settembre con quella del1'11 febbraio, giorno da considerare ormai, esso, conclusivo del Risorgimento 3 • 1 Prefazion.e a C. RossELLI, Oggi in Spagna domani in Italia, Paris 1938, p. VII. 2 B. MussoLINI, Scritti e discorsi~ II, La Rivoluzione fas~ista, Milano 1934, pp. 199-206. 3 I due discorsi sui Patti lateranensi in op. cit., VII, Dal 1929-1931, Milano 1934, pp. 31-122. Quello sul XX Settembre; alla Camera, 12 dicembre 1930, ibid., pp. 241-50. Biblioteca Gino Bianco

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