« Comuni » in Cina genti, dice la stampa cinese, « issano la bandiera bianca >>sulle Comuni, e le loro concezioni vanno sradicate. Le critiche non si limitano alle campagne. Parecchi operai delle città - è sempre la stampa di Pechino a dichiararlo - criticano i turni di dodici ore senza corrispondente compenso materiale, dichiarando che ciò viene a cozzare con il fondamentale principio socialista della compensazione del lavoro svolto (e la risposta -dei propagandisti è sempre la stessa: « rafforzatevi ideologicamente, e comprenderete l'inutilità di si~ili obiezioni>>). Vi è dunque resistenza, e vi è opposizione. Non possiamo valutare, per ora, i limiti o l'ampiezza di simili fenomeni. Quindi è difficile dire se l'accelerazione dei ritmi possa creare un'opposizione pericolosa per il regime. I fenomeni rivelati dalla stampa di Pechino sono tuttavia preoccupanti, e .confermano la fondatezza dell'interrogativo che si poneva il Ricoeur. Alla luce di tali fatti si comprende anche come sia potuto venir meno l'appello alla tolleranza lanciato nel '57 da Mao Tse-Dun ( << lasciate che cento fiori fioriscano, che cento scuole competano fra di loro »). I princìpi di Mao non sono stati rinnegati nel loro aspetto teorico, ma la pratica ne ha ridotto sensibilmente il valore e il significato reale. Forse, al momento di essere espressi, era prevalso un giudizio piu ottimistico della situazione, o non si intendeva ancora bruciare le tappe come ora. Forse non erano state valutate alcune obbiettive difficoltà interne. Le giustificazioni possono essere numerose. Bisogna riconoscere tuttavia che sono venute meno tante speranze. l « cento fiori » sqno per il momento in frigorifero, e tutto lascia credere che vi resteranno per almeno quindici anni. · 6. La « via cinese» e l'URSS. « Rivoluzione ininterrotta» senza NEP. Come reagisce l'Unione Sovietica al nuovo sviluppo dell~ « via cinese al socialismo »? La domanda venne posta a Isaac Deutscher 1 il quale notò anzitutto la « strana riservatezza» delle reazioni sovietiche. Il rilievo è tuttora valido. Un recente numero del « Kommunist », la rivista teorica del PCUS, esamina l'esperienza delle Comuni cinesi ma solo come fase della collettivizzazione agricola; i teorici cinesi attribuiscono inveèe al loro esperi1nento un'importanza ideologica eccezionale, e non esitano a sostenere che lè Comuni rappresentano in germe « l'unità base della società comunista integrale», quella società in cui « ciascuno riceverà secondo le proprie necessità, e non soltanto secondo il proprio lavoro ». · Mosca sembra ~ e a ragione - piuttosto scettica in proposito. « Non c'è dubbio - aggiungeva Deutscher - che i leaders sovietici vedono nel decreto cinese per la creazione delle Comuni. rurali qualcosa come un'eresia. I russi sono scettici e dubitano che Mao ·abbia successo». Deutscher ricordava · 1 Cfr. l'intervista di .Deutscher già citata ( « Espresso » del 19 ottobre '58). Biblioteca Gino Bianco
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