Passato e Presente - anno II - n. 7 - gen.-feb. 1959

Luciano V dsconi a carattere interno», cioè non ostili al sistema. Nella prima categoria vengono poste le contraddizioni tra i contadini di medie condizioni, « ancora imbevuti .di ideologie borghesi )), e i contadini poveri o di condizioni piu mod~ste « i quali seguono fedelmente la via del socialismo». I primi, partendo da posizioni individualistiche, esprimono il loro malcontento per il diffondersi delle misure intese a cedere alle Comuni il bestiame, gli appezzamenti di terreno coltivato ancora rimasti ai singoli, o i terreni boschivi. Essi si dicono contrari al sistema del pagamento in natura, e incitano i membri delle Comuni che percepiscono minori paghe in denaro a rivoltarsi verso quanti percepiscono salari piu alti. (Nei confronti dei contadini medi, in altre parole, viene elevata l'accusa di incitamento alla ribellione, facendo essi leva sui contadini poveri, quelli in condizioni piu disagiate, pur tendenzialmente favorevoli ai sistemi collettivistici per istinto di classe; questi ultimi sono invitati a combattere i « residui borghesi)) dei contadini medì). . Nella seconda categoria la stampa cinese annovera le contraddizioni che sorgono all'interno delle stesse masse popolari che nel loro complesso simpatizzano per le Comuni. Qui, secondo la propaganda, si rivela una contraddizione qi carattere ideologico, vale a dire una lotta fra « il vecchio » e « il nuovo )). Sorgono cos1, per « insufficienza ideologica )), manifestazioni di dubbio o sfiducia verso le Comuni medesime, atteggiamenti dubbiosi nei confronti dei nuovi metodi di vita collettiva, critiche nei confronti del pagamento in natura (che - si obietta - ha avuto per risultato la riduzione delle entrate in denaro dei contadini paveri e di quelli medi ma meno abbienti). Infine vi è la terza categoria di contraddizioni, quelle che sorgono tra i dirigenti e le masse. Certi dirigenti, ammette la stampa di Pechino, hanno interpretato la parola d'ordine « organizzatevi secondo schemi militari» come un incoraggiamento all'autoritarismo dei capi 1 • Vengono perciò criticati dalle masse per il loro tono di comando e per non tenere in sufficiente considerazione le necessità di riposo dei lavoratori. Vi sono poi altri dirigenti che seguono una linea opposta: dopo essersi dichiarati apertamente contrari alla politica del partito nella questione delle Comuni, questi ultimi sono giunti persino a manifestare l'intenzione di uscire dal partito (è un'ammissione_ che rivela l'esistenza di una opposizione interna piuttosto vigor_osa).Questi diri1 L'organo teorico « Bandiera Rossa>>(n. 7 del 1° settembre '58) si poneva la domanda se la « linea militare>> avrebbe alimentato l'autoritarismo. « In realtà - rispondeva la rivista -, man mano che la produttività del lavoro aumenterà, che la meccanizzazione e l'elettrificazione del lavoro agricolo andranno sempre piu sviluppandosi, nella misura in cui_ aumenteranno i prodotti sociali e· si eleverà il livello culturale del popolo, il tempo del lavoro verrà gradatamente abbreviato, l'intensità del lavoro sarà ridotta, e ~i avr~no quindi possibilità sempre maggiori di superare l'autoritarismo >>. Questo è perciò considerato un male temporaneamente necessario; · non viene respinto come tale, si dice soltanto che verrà meno qu_ando saranno mutate le condizioni economiche della Cina. Biblioteca Gino Bianco

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