Segnalazioni 979 renza ideologica fosse dalla sua parte piu che da quella di Gentile. E' un po' strano che l'A. osservi con meraviglia (p. 379) che, nell'ultimo periodo del fascismo, « la possibilità di un rinnovamento educativo non fu veduta nello sviluppo interno del crocianesimo e del gentilianesimo, ma nel1'immissione di sistemi diversi, dei sistemi metafisici del cattolicesimo ... o dai princìpi del pragmatismo ». Oppure che la dottrina del fascismo sia considerata (p. 292) come una «forzatura » dei princìpi dello Stato etico, come se questa teoria non avesse già in Hegel un significato conservatore. Naturalmente queste osservazioni non intendono infirmare il valore com-- plessivo dell'opera, che è pregevolissima non soltanto per la ricchezza dell'informazione e per la scorrevolezza che ne rende piacevole la lettura, ma soprattutto perché rivela un costante Biblioteca Gino Bianco impegno e una continua e chiarà presa di posizione di fronte ai problemi attuali. Si veda, per esempio, il giudizio ·sull'opera del Gabelli : « La difficoltà, insormontabile sul piano scolastico, di risolvere la questione di fondo induce i pedagogisti a imboccare la via secondaria delle riforme dei metodi e dei programmi_ »; e ancora : « La tendenza che prevalse fu di mantenere la questione sul piano della pedagogia e della didattica per ridare prestigio ·alla scuola attraverso un rinvigorimento della pratica educativa; ricadendo in quella retorica che costituisce l'ostacolo piu serio al risanamento della coscienza educativa » {p. 18 e sg.). Questa è evidentemente una risposta all'attuale indirizzo dei Centri didattici. Ed analoghi riferimenti alle questioni di oggi si possono rintracciare in tutto il libro, che ne risulta assai animato e vivificato. . m .. t. •
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