Passato e Presente - anno II - n. 7 - gen.-feb. 1959

Segnalazioni 979 renza ideologica fosse dalla sua parte piu che da quella di Gentile. E' un po' strano che l'A. osservi con meraviglia (p. 379) che, nell'ultimo periodo del fascismo, « la possibilità di un rinnovamento educativo non fu veduta nello sviluppo interno del crocianesimo e del gentilianesimo, ma nel1'immissione di sistemi diversi, dei sistemi metafisici del cattolicesimo ... o dai princìpi del pragmatismo ». Oppure che la dottrina del fascismo sia considerata (p. 292) come una «forzatura » dei princìpi dello Stato etico, come se questa teoria non avesse già in Hegel un significato conservatore. Naturalmente queste osservazioni non intendono infirmare il valore com-- plessivo dell'opera, che è pregevolissima non soltanto per la ricchezza dell'informazione e per la scorrevolezza che ne rende piacevole la lettura, ma soprattutto perché rivela un costante Biblioteca Gino Bianco impegno e una continua e chiarà presa di posizione di fronte ai problemi attuali. Si veda, per esempio, il giudizio ·sull'opera del Gabelli : « La difficoltà, insormontabile sul piano scolastico, di risolvere la questione di fondo induce i pedagogisti a imboccare la via secondaria delle riforme dei metodi e dei programmi_ »; e ancora : « La tendenza che prevalse fu di mantenere la questione sul piano della pedagogia e della didattica per ridare prestigio ·alla scuola attraverso un rinvigorimento della pratica educativa; ricadendo in quella retorica che costituisce l'ostacolo piu serio al risanamento della coscienza educativa » {p. 18 e sg.). Questa è evidentemente una risposta all'attuale indirizzo dei Centri didattici. Ed analoghi riferimenti alle questioni di oggi si possono rintracciare in tutto il libro, che ne risulta assai animato e vivificato. . m .. t. •

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