978 Segnalazioni miseria in cui si dibatte la nostra. scuola... Un nuova prospettiva può _aprirsi per il mondo della scuola soltanto collegando la battaglia per la scuola con il rinnovamento di tutta la vita sociale sulla pase di· rinnovati rapporti umani )>. Lo scetticismo dovrebbe dunque riguardare prevalentemente le teorie pedagogiche, proprio per evitare di considerare i problemi della scuola da un angolo visuale· troppo ristretto; e per questo la storia della scuola italié\Ila è considerata come storia della politica scolastica dei vari governi e dei vari partiti, come storia della legislazione scolastica e dell'attività della associazione degli insegnanti, assai piu che come storia delle dottrine educative. La divisione del volume in tre parti : parabola del positivismo, parabola dell'idealismo, parabola del pragmatismo vuole probabilmente avere questo significato : le teorie filosofiche che si sono avvicendate sulla scena culturale del nostro paese negli ultimi novant'anni, pur nelle loro differenze e opposizioni, hanno tutte lasciato egualmente insoluto il problema della scuola; e non soltanto perché ideologie della classe dominante, ma perché . . ' . non c1 s1 puo 1n nessun caso aspettare che il problema sia risolto soltanto per mezzo di teorie. Con queste _premesse però avremmo preferito che fosse dato ancor meno spazio all'esame delle discussioni pedagogiche e sopratutto ci saremmo aspettati una piu decisa condanna dell'idealismo, che è il principale responsabile della falsa prospettiva contro cui l' A. com• batte, come ella stessa osserva in un'interessante nota a pag. I 15: fu proprio ridealismo che, trasferendo « il valore dell'atto educativo ... nel rapporto educando-educatore... realizzava una conversione di interessi che giovava alla parte conservatrice della nazione, perché stae:cava la scuola dal vivo della batta- .Biblioteca Gino Bianco · glia sociale... La pedagogia basta a se stessa se deriva da se stessa le sue leggi e il suo procedimento ». Invece il periodo positivistico non appare abbastanza rivalutato rispetto alla condanna idealistica, e sembra quasi che l'idealismo di Gentile sia sfociato nel fascismo a causa di storture e involuzioni, non mantenendo la sua genuina impostazione (p. 246 e 252) o per un tragico equivoco (p. 126). Invece anche la storia della scuola mette in evidenza che la politica conservatrice dei · primi decenni del '900, che portò alla convergenza di liberali e clericali, ebbe nell'idealismo la sua giustificazione ideale, mentre · il periodo positivistico, coincidendo con il risveglio delle masse popolari e con la prima diffusione del socialismo e l'origine dei moviinenti operai, aveva manifestato una maggiore apertura democratica anche nel campo della scuola. E il successivo sopravvento delle forze conservatrici culminato nel· fascismo, sia che questo continuasse a ispirarsi all'idealismo o che si avvicinasse al pragmatismo (p. 379), ha anche. rappresentato il periodo più oscu.J ro della vita scolastica. Insomma, dal punto di vista della politica scolastica è irrilevante che (p. 63) il positivismo avesse scarso vigore speculativo o che l'attivismo non abbia creato un principio universalmente valido (p. 478), mentre· tali meriti potrebqero essere attribuiti all'idealismo. Questo movimento non aveva aspettato l' « era .>> fascista per rivelare il suo vero volto conservatore (come ha chiaramente dimostrato Lamberto Borghi, cfr. EducaziotJ,e e autorità nell'Italia moderna, Firenze 1950, p. 157 e sgg.) e il fatto che qualche pedagogista idealista, come G. Lombardo R~dice,. si sia,. per sensibilità morale, abbastanza presto allontanato del fascismo, non significa che la coe-
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