Passato e Presente - anno II - n. 7 - gen.-feb. 1959

<< Comuni » in Cina stampa di Pechino. I propagandisti e i dirigenti comunisti obiettano che è sbagliato porre il problema in termini di res~stenza fisica, ma che si tratta di « resistenza ideologica». « Chiarendo le posizioni ideologiche - scrive un giornale d'i Pechino - l'odierna lotta potrà venir sopportata non solo per tre anni, ma per un piu lungo numero di anni». Dal che si deduce che la parola d'ordine « lavorare duramente per i prossimi tre anni» non è da prendersi troppo alla lettera: i comunisti cinesi si sono posti obiettivi che difficilmente sono raggiungibili in cos1 scarso tempo, e non esiteranno a chiedere ulteriori sacrifici anche dopo. Praticamente gli attuali ritmi dovrebbero restare inalterati almeno per un quindicennio, finchè non sarà raggiunta e superata, cioè, la Gran Bretagna. Perciò dicevamo, parlando della « militarizzazione del lavoro», che questo aspetto della « via cinese>>non è considerato dai dirigenti comunisti transit(?rio ma valido per un lungo periodo; teorizzando il valore «permanente>> di simili metodi, i dirigenti di Pechino infatti si rendono conto che per raggiungere detèrminati risultati non pos-· sono mobilitare il lavoro umano soltanto per qualche annata eccezionale. Come reagisce il popolo? Abbiamo già accennato al fattore di volontarietà che indubbiamente accompagna il nuovo esperimento. Questa volontarietà, che risulta ancora un elemento a favore del regime cinese, non significa però assenza di critiche e di opposizioni, anche energiche. Anche qui ci riferiamo a quanto apparso sulla stampa e sulle pubblicazioni teoriche di Pechino, che rçcentemente hanno elencato i diversi tipi di « contraddizioni » rivelatisi nel corso dell'esperimento delle Comuni. Rifacendosi al noto criterio di Mao Tse-Dun, la stampa cinese ha ammesso che si sono avuti, con ·l'instaurazione delle Comuni, alcuni tipici esempi di « contraddizioni antagonistiche >>,cioè casi di vero e proprio sabotaggio, dovuti a elementi « controrivoluzionari >>;nei confronti di questi elementi ostili, aggiunge la stampa ciriese, si deve condurre una lotta senza quartiere. Ma si sono avuti anche episodi che rivelano l'esistenza di « contraddizioni non antagonistiche», di « contraddizioni all'interno del popolo>>; in questi casi si deve ricorrere ancora al metodo· della persuasione. La stampa cinese cita tre categorie fondamentali di tali <( contraddizioni blemi . ideologici non ancora risolti )>. Yu Lin-kuei, che è un entusiasta, porta l'esempio del suo reparto: « Qui lavoriamo soltanto tre volte al mese ininterrottamente giorno e notte, per poi riposare un'intera notte e ~n giorno. Lavoriamo solo sei volte al mese fino alla mezzanotte, mentre gli altri giorni lavoriamo fino alle dieci di sera, quando andiamo a riposare per riprendere i1 lavoro alle sei del mattino successivo. Perché il riposo ci sia assicurato, il segretario del partito viene ogni sera da noi, incitandoci ad andare a dormire. Succede generalmente che non andiamo a dormire all'ora prestabilita, e continuiamo e combattere questa lotta violenta. Molti dei miei compagni si sono portati appresso delle brande e dormono qui, per poter cosf gareggiare piu efficacemente col tempo... Siamo entusiasti di questa lotta, e finché sentiamo nel cuore forze nuove, anche il corpo viene perva~o da questa forza», conclude l'idealista Yu Lin-kuei. Biblioteca Gino· ianco

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