' ( Trotz kij e l'estetica 973 géllllma d 'esperienze della cultura russa d'allora, asset~ta di partecipare a tutte le ricerche innovatrici della cultura mondiale, fa rientrare nella sua valutazione storica dell'opera poetica anche il linguaggio, la materia verbale, lo stile individuale, elementi cosi difficili a far quadrar~ in ogni estetica storici- ·sta. Egli non sottovaluta mai quella dimensione indispensabile a ogni discorso critico che è l'io dell'artista (det~rminante per temperamenti a carica fortemente egotistica còme appunto Maiokovski) e questo gli vien fatto non solo per una particolare -« apertura » del suo marxismo (che egli più volte, ma sempre di sfuggita, dichiara non incompatibile con la psicoanalisi) e per una sua competenza (tanto rara in tutti i critici « ideologici ») del modo di essere di un'opera d'arte, ma per -un suo preciso criterio di metodo. Là dove critici marxisti anche sottili mettono in. relazione l 1 opera direttamente con la situazione storico-sociale, Trotzkij nqn dimentica che tra questi due termini c'è la persona delrartista non solo con la sua individualità ma con la diversa determinazione sociale che gli scrittori hanno nelle diverse situa- .. zioni storiche. · Non estranea a questo criterio di metodo è l'impostazione che Trotzkij sostiene per la politica culturale comunista nel 1923: non può esserci « cultura proletaria» mentre il proletariato è alle prese con la fame, la guerra civile e i problemi elementari della fondazione del socialismo; nel campo della produzione culturale continuerà in questo periodo il predominio degli intellettuali piccolo-borghesi (e tali sono i futuristi, né altro ptrebbero essere); dire « cultura~ proletaria» è un non-senso perché essa potrà darsi solo quando - ed egli pensava a un tempo relativamente vicino - le cl.assi saranno scomparse, ma allora non si potrà piu dire proletaria, sarà arte socialista. L'operazione di Trotzkij ~i delinea dunque in favore dei futuristi contro le tendenze tradizionaliste, ma contro i futuristi per la loro pretesa di identificarsi con la « cultura proletaria» 1 • Il partito secondo Trotzkij non deve abbracciare nessuna opinione estetica; quello che conta per il partito è soltanto se si è pro o contro la rivoluzione. Confrontando questa posizione col modo in cui in effetti si svolse la direzione culturale in Unione Sovietica nel quindicennio staliniano e oltre, non si può non restare colpiti dal modo in cui Trotzkij aveva visto giusto fin dagli inizi nel formulare una linea che evitasse la soffocante burocratizzazione cui avrebb~ portato il demandare al partito la decisione nell~ questioni letterarie e artistiche, e che si"cautelasse dalla dogmatizzazione della formula 1 Per la sua analisi del futurismo, Trotzkij scrisse anche a Gramsci, chiedendogli notizie sull'evoluzione politica dei futuristi italiani. Gramsci gliele diede, e non erano certo notizie buone.· La lettera di Gramsci, del 1922, -era riportata nel volume originale di 'frotzkij e ora ritorna in italiano dopo un lungo giro di traduzioni. E' ricca di notazioni e notizie interessanti; tra l'altro vediamo come l'unico nome di poeta futurista cui Gramsci dà rilievo come valore letterario e anche umano sia Palazzeschi. Biblioteca Gino Bianco
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