Passato e Presente - anno II - n. 7 - gen.-feb. 1959

972 Italo Calvino questi sinora irreperibili o rarissimi testi che Livio Maitan ha ·avuto il merito di raccogliere e mettere a nostra disposizione 1 • L'edizione italiana è presentata (ed è un modo intelligente di avviare la discussione) dalle prefazioni di due curatori, in polemica tra loro. Maitan sostiene in Trotzkij l'aspetto di illuminata direzione della cultura espressa nel libro del 1923 Letteratura e rivoluzione (qui in larga parte tradotto); Tristan Sauvage sostiene l'affermazione di libertà dell'arte (anzi, esplicitamente di licenza) contenuta nel manifesto del 1938 Rer un'arte rivoluzionaria~ indipendente. Direi che il Trotzkij vero e comunque quello pi~ interessante q il primo, quello degli scritti del 1923, quando egli aveva dirette responsabilità di governo, scritti che possono servir~ a farci capire come avrebbe fatto lui. Il manifesto invece è scritto al Messico, in collaborazione con André Breton di cui molto si sente la mano; usci non a firma di Trotzkij ma di Breton e di Diego Rivera, il grande pittore messicano che per un certo periodo fu trotzkista. Per Trotzkij senza piu presa sulle masse si trattava di consolidare una delle poche posizioni di forza che gli restavano: il prestigio di cui da tempo· godev~ tra gli artisti dell'avanguardia occ~dentale. Il manifesto del '38 è un attò politico nato in ques~a situazione, ed è certo meno « libero » per lui del libro del '23, in cui l'intervento politico del dirigente, il saggio del critico, la formulazione ideologica del teorico sono un unico discorso, si fondono nella stessa ricerca. La discussione -. e probabilmente già la lotta a coltello - era allora tra le varie tendenze letterarie e artistiche russe che si contendevano l'etichetta di « cultura proletaria ». I futuristi erano i piu accaniti in questa pretesa monopolizzatrice: e mal loro ne incolse, ché la lotta esclusivistica che essi contribuirono a imporre portò un quinquennio dopo alla loro fine (nonché alla fine d'ogni felicità creativa anche da parte della tendenza· vincitrice, quella del « realismo socialista», che vide giovani vigorosi talenti presto intrappolati nell'atmosfera rarefatta della poetica burocratica). L'analisi e la valutazione che Trotzkij dà del futurismo e di Maiakovski (come pure dçl simbolismo e delle altre tendenze dell'.avanguardia russa) sono pagine di un critico letterario di prim'ordine e tali da far testo nella definizione storica di quel vulcanico periodo, quale ora si può cominciare a delineare 2 • Ma quel che è piu importante è che Trotzkij, sulla base della _ricca 1 Essendo introvabili le edizioni russe, i testi sono stati ritradotti da versioni tedesche e inglesi. Purtroppo le successive versioni non hanno giovato alla chiarezza _dei punti piu concettosi; e perfino certi titoli di note opere letterarie o teatrali sono giunti trasformati. (Giurerei che dove si nomina un certo Becco coraggioso si tratti della famosa messa in scena di Meyerhold del Cocu magnifique di Crommelinck). 2 La conoscenza del futurismo russo in Italia, e non solo in Italia, avrà al suo attivo tra poco il saggio (fondato su una ricchissima documentazione) Maiakovski e il teatro d'avanguardia di Angelo Maria Ripellino; uno slavista competentissimo quanto entusiasta apologeta di quella scuola (di prossima pubblicazione presso Einaudi). Biblioteca ·Gino Bianco

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