952 Roberto Guiducci larga partecipazione di base delle masse l_avoratrici. Non altrimenti si può spiegare un cosf crudo ritorno della cosiddetta sinistra a sostenere l'intera sua proposta politica sull'asse comunista, che è, appunto, e all'evidenza, la negazione piu forte di ogni forma democratica di controllo. Quella corrente, anziché puntare ogni sforzo per il conseguimento in sede congressuale di una ristrutturazione democratica del Partito, se ne proporrà subito la conquista, usando tutti i metodi tipici della vecchia· scuola: la ricerca di alleanze spurie ed eterogenee, l'uso dell'apparecchio burocratico in funzione di corrente, l'attacco liquidatorio ad personam, l'accettazione del fiancheggiamento dell'artiglieria comunista ecc. I mezz~ travolgono e stravolgono i fini o, almeno, quel fine legittimo, che abbiamo sopra visto, di chiedere al Partito ideologicamente nuovo di essere anche strutturalmente nuovo. La relazione Vecchietti rispecchia bene la fondamentale· contraddizione di questa corrente. A passi che sarebbero interamente coerenti alle· esigenze di fondo, si alternano altri p:unti che nettamente li negano. Al concetto positivo che il socialismo deve ormai valicare ogni limite tradizionale di partito e di gruppo per fondare una partecipazione democratica. al movimento operaio, perché questo consegua gradualmente egemonia e potere, si contrappone l'adesione, solo formalmente condizionata a critiche laterali, al blocco sovietico ed ai suoi strumenti di rappresentanza e trasmissione, che costituisce oggi, appunto, uno degli ostacoli principali per una politica socialista autonon1a che si proponga l'avvio ad una al~ernativa democratica al po.tere borghese. Nella relazione si legge che « la classe lavoratrice non deve pensare di esercitare il potere delegando in modo permanente la sua rappresentanza ai partiti, sino a rinunciare alla lotta per la direzione sul luogo di lavoro; e a credere che l'esercizio del potere, la lotta per la sua conquista si realizzano solo ~on l'adesione formale e il voto dati ad un partito di· sinistra >> ·e quindi, che « per condurre innanzi coerentemente e validamente la politica di alternativa democratica e socialista il p~tito deve darsi strutture organizzative e forme di democrazia interna che siano un valido strumento per la maturazione della coscienza di classe)), cosi che questa p<>ssa « assumere responsabilità di nuova classe dirigente a tutti i livelli, nelle fabbriche, nel campi, nelle amministrazioni comunali, provinciali, regionali, nel paese: ·una forza che unisca· i lavoratori nella lotta di massa e coordini -la lotta di massa nel quadro dell'avanzamento generale della classe lavoratrice )). In questi passi sembrerebbe ben chiaro che la scelta cade sulla prospettazione di un movimento operaio generale, strutturato democraticamente, e niente affatto sulla. ricostruzione,. frontista o no, di una rosa di partiti-guid-a, alternatisi alla leadership di una miticamente presupposta unità della classe. Biblioteca Gino Bianc0
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