Nazionalismo di sinistra 943 poi in gran numero di francesi attraverso la propaganda che Soustelle ha preso in mano dal giugno del '58. Esso fa abbassare il livello politico e corrompe il sentimento patriottico nei suoi aspetti piu. sani. In tale situazione il Partito comunista prima, e poi tutta quanta la sinistra, vengono ·considerati traditori della 'Francia. ' Accettare l'identità Algeria-Nazione francese significava accettare che veri patrioti fossero solo gli ultras con i loro colonnelli. Significava accettare in partenza il ricorso a quella brutta copia della nazione che è il generale De Gaulle. Eccoci di. nuovo al caso dei socialisti. La S.F.1.0. per varie ragioni, tra cui la concorrenza col Partito comunista, ha ceduto in blocco all'incanto nazional-coloniale. Le fantasiose giustificazioni di Mollet non possono illudere nessuno (salvo, a quanto pare, certi redattori de « Il Mondo»), nel senso che la S.F.1.0., volendo l'Europa,. voglia di conseguenza « evitare >> al popolo algerino una fase nazionale. La nullità ideologica della socialdemocrazia francese esplode. Di tutto il suo passato di sinistra, non resta che il nazionalismo, che l'ha condotta a tutti i tradimenti. La S.F.I.O. ha subìto a questo punto l'esplosione nazionalista degli ulrras d'Algeria e dei comandanti militar.i: e la fraseologia giacobina tanto amata da Mollet ha perduto ogni senso. Risalta anzi il pericolo mortale di un nazionalismo di sinistra continuamente rinascente dopo il Fronte popolare, al quale la guerra, l'Indocina, l'Algeria hanno tolto qualsiasi valore di opposizione, con immediato vantaggio dei fascisti che hanno potuto senza diffico1tà mandare avanti De Gaulle e infilarsi dietro a lui. Il nazionalismo giacobino, di una Francia « terra di libertà», di una Francia repubblicana e rivoluzionaria, che cosa ormai può significare quando non può incarnarsi in nessun atto politico veramente repubblicano, veramente rivoluzionario? E' strano che gli africani, i tunisini,· i_ marocchini · abbiano per primi creduto a questa Francia: quante volte abbiamo sentito raccontare il loro dolore per non aver piu riconosciuto in essa la patria dei diritti dell'uomo! Il loro disinganno è di nuovo un segno della forza, ma anche della debolezza, della sinistra francese. L'andata al potere di De Gaulle e dei suoi amici è stata illuminante per quel che resta di una sinistra in Francia, nel momento stesso in cui i~ referendum e le elezioni la polverizzavano, come ebbe a scrivere J. J. Servan-Schreiber nell' « Express ». Quelli che tenevano ad essere uomini di sinistra solo in quanto nazionalisti sono stati salvati, per il momento, dal generale De Gaulle. L'ombra di Soustelle grava sulla Francia. Fino a quando? Non è consolante dover scrivere che il male di cui abbiamo parlato è un male di tutta la sinistra. Ma proprio per questo è importante che se ne sia liberata. Dopo, chissà che non possa ritrovare una sua forza. De Gaulle e la guerra d'Algeria non sono eterni. FRANço1s BÉNOIT Biblioteca Gino Bianco
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