Passato e Presente - anno II - n. 7 - gen.-feb. 1959

Franfois ,Bénoit Francia di intellettuali italiani, che giudico del tutto sterili) come il nazionalismo francese nel suo insieme esprimesse, in passato, una posizione reale della Francia nel mondo. La vittoria del 1918, anche se poi si vide che· altro non era che una mezza vitt(?ria, fu l'occasione per il rilancio di tutta la gamma del nazionalismo francese, e delle sue forme che potremmo dire << di base». C'erano cosi un nazionalismo tipo Action Franfaise, monarchico, provinciale, artigianale; il nazionalismo fascista, del genere « France d'abord »; quello che chiamerei Consolato-Impero, di una Francia che porta il Codice Napoleone e l'idea nazionale a tutti i popoli: ed altri ancora. Tutti questi nazionalismi, esaltati dal successo del 1918, poterono confluire nella lotta antifascista allorché questa si venne identificando con la lotta per l'indipendenza · nazionale. Di qui il volto « tricolore » del Fronte popolare, che non si perdette piu dopo di allora. Un solo esempio~ la C.E.D. fu respinta da una coalizione di destra e di sinistra, nel 1954: una coalizione che si fondava in parte (poiché moltissimi altri elementi entravano in gioco) su di un'alleanza di quello stesso genere. Naturalmente si trattava di un'alleanza necessaria. ed efficace nella lotta contro il fascismo. Ma è pure· naturale che occorreva, se si volevà consolidarla, trasformare il nazionalismo di destra in senso ,socialista o almeno repubblicano: e non sempre ciò fu fatto. Ma in questo processo la sinistra francese portava anche un suo proprio nazionalismo, ripreso da tutta la tradizione _rivoluzionaria, fatta com'è di tante componenti, d-i quella giacobina assai piu che di quella comunarda. Si può anzi precisare meglio: qui si risentiva un genere di giacobinismo anteriore al Terrore, piuttosto che del Comitato di salute pubblica. Osserviamo l'evoluzione che si è avuta negli studi di storia della rivoluzione francese: , solo trent'anni fa Mathiez ha incominciato la riabilitazione di Robespierre contro Danton. Anche se il Partito comunista francese ha voluto rifarsi a Robespierre, il Partito radicale si richiamava a Danton. E non si tratta di una questione di nomi. La sostanza è che, nell'intento di farsi erede di tutta la tradizione nazionale democratica, la sini~tra francese si è trovata impigliata nei lacci di un nazionalismo non di rado equivoco. Le esigenze della battaglia antifascista non hanno favorito una chiarificazione,· tanto che il Fronte popolare ha ricavato dalla tradizione nazionale piuttosto una mitologia che una politica. Giovanna d'Arco e Barrès si accostavano a Robespierre e Victor Hugo in un abbraccio generale, angeli protettori sulle masse del Fronte popolare; e quadri idillici di tal genere sono sembrati tornar di moda negli anni fra il '50 e il '54. Un tipico prodotto di questa confusione è quella misteriosa entità che vaga come un fantasma nella politica, il gollismo di sin,:stra.. Esso vede nel generale De Gaulle il simbolo dell'unità nazionale fra tutte le persone di buona volontà, che si trovano a sinistra,' perché la Francia « non può troBiblioteca Gino Bianco

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