LA SINISTRA FRANCESE DI FRONTE AL NAZIONALISMO 11 referendum del 28 settembre e le elezioni dello scorso novembre hanno· dato in modo inequivocabile le misura dell'ondata di nazionalismo, di sciovinismo, che ha travolto in ·poche settimane le istituzioni repubblicane in Francia. Non intendiamo qui soffermarci sulle complicità, i tradimenti, gli errori che hanno permesso agli ultras d'Algeria di conquistare d'assalto la Francia. Qui ci interessa il problema della mancata resistenza della sinistra. nel suo 1:ns1:eme a questa ondata di nazionalismo. E naturalmente dicendo « mancata resistenza» non vogliamo dimenticare· il disperato tentativo cl.ella sinistra alla fine del maggio 1958 per sbarrare la strada al generale De Gaulle. Ciò che ci preme di approfondire è perchè alla fine di maggio si sia tentato il possibile per savlare la Repubblica, si sia fatto ricorso a tutte le energie, e tuttavia il generale De Gaulle sia passato, e dietr<? a lui i fascisti.· I rapporti di forze non erano tali da rendere inevitabile la vittoria degli uomini del colpo di Stato. Il fatto è che _all'in~erno stesso della sinistra vi era un fattore di debolezza, di incapacità a controbattere la propaganda gollista soprattutto su uno dei suoi punti essen.ziali: il nazionalismo. I. Il nazionalismo della s1n1stra francese non è cosa univoca. Esso comprende motivi che in vario modo sono stati in conflitto, durante gli anni della prim~ guerra mondiale in poi, con lo sciovinismo dei movimenti che intend·evano rovesciare la Repubblica. La complessità di quei motivi è conseguenza della complessità della stessa sinistra, S.F .I.O. compresa, nella sua composizione, nelle adesioni; nelle ideologie. Di fronte all'andata al potere del fascismo in Italia e del né:lzismo in Germania, la sinistra francese e specialmente il Partito ,comunista hanno voluto presentarsi come la speranza dell'avvenire nazion~le. Fino al 1939 . il Partito comunista è apparso come il partito della nazione francese in quanto partito antifascista. La lotta contro il' fascismo all'i.qterno e, quella per la grandezza nazionale sembravano identificarsi, a buon diritto, nella sua politica. E' evidente però che una tale posizione tendeva anche a raccogliere, di fronte alla minaccia reazionaria, tutta l'eredità del nazionalismo francese. Mi pare anzi da precisare (anche in risposta a certe Lettere sulla Biblioteca Gino Bianco
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