Passato e Presente - anno II - n. 7 - gen.-feb. 1959

Agricoltura americana 935 zione del processo produttivo. D'altra parte il fenomeno di concentrazione della proprietà agricola (grazie al quale, ad esempio, il valore immobiliare della terra aumenta in proporzione inversa al decadere del reddito agricolo medio 1 ) ha già spezzato, pare, il « blocco contadino » ed ha evidentemente isolato la massa dei piccoli produttori. L'aspetto politico rilevante della legge· Benson, infatti, è che essa è stata varata grazie a forti spostamenti interni in que~lo che si usa chiamare, con un'espressione largamente mitica, il « blocco contadino»; allo stesso modo che nel 1933 fu possibile varare la politica agraria del New Deal grazie al voto compatto dello stesso «blocco» e all'ag_itazione 1ecennale a favore del trasferimento nell'economia agricola di pratiche restrittive e di controllo proprie del settore industriale. Anche questo aspetto del fenomeno non deve essere trascurato. Lo sviluppo tecnologico, scientifico e, perciò, produttivo dell'industria americana avvia necessariamente alla pianificazione economica e pone in termini perentori la questione del controllo delle sue leve. Una politica di intervento governativo, quale quella instaurata dal New Deal, o moltiplica e allarga i modi della sua esplicazione, oppure viene rovesciata da una pianificazione diretta in prima persona dal grande capitale privato, il quale intende cos1 garantire le .condizioni di esercizio del proprio potere. In questo senso diviene importante battere le forze politiche che, per ragioni obiettive di condizione economico-sociale, dipendono maggiormente dall'entità e dalla qualità dell'intervento governativo.: il movimento operaio e la massa dei piccoli contadini. Impedirne il funzionamento politico e l'influenza economica attraverso una « liberalizzazione » che si richiami ai vecchi ideali di libertà economica, di libera concorrenza ed iniziativa, è dunque fondamentale. In questo senso, pure, si spiegano alcune contraddizioni apparenti della politica agraria del partito repubblicano: il fatto che si lasci mano libera alla produzione agricola, in un momento in cui ciò può molto probabilmente significare aumento, anzichè diminuzione, degli esborsi governativi complessivi; il fatto che si' sostenga la necessità di una migliore « distribu1 . Una nota economica del « New York Times » (9 novembre) notava l'apparente contraddizione tra le lamentele degli agricoltori a proposito della discesa dei prezzi e il crescente valore terriero. La nota riporta le opinioni espresse dal prof. Gaie Johnson dell'università di Chicago ed osserva che gli agricoltori continuano a comperare terreni malgrado l'aumento dei prezzi. Il valore dei terreni nello stato agricolo Iowa, ad esempio, è attualmente sui $ 500 l'acro (0.40 ettari), · .contro $ 250-275 dieci anni fa e $ 200 prima dell'ultima guerra. Pare inoltre che questo andamento investa specialmente i terreni più costosi ed è constatato che porta ad un aumento della dimensione media. dell'azienda agricola. Secondo Johnson la causa principale di questa tendenza è il fatto che i proprietari terrieri maggiori sono in grado di coltivare piu vaste estensioni di terreno senza aumentare i costi di produzione - grazie specialmente ai nuovi metodi di concimazione e ai nuovi fertilizzanti chimici. La tendenza, comunque, riguarderebbe specialmente il « top third » degli agricoltori. Biblioteca Gino Bian·co

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