Passato e Presente - anno II - n. 7 - gen.-feb. 1959

932 Pino Tagliazucchi eliminazione dei margini scarsamente produttivi a favore di aziende agricole praticamente industrializzate e capaci perciò di reggersi su bassi prezzi moltiplicati per grandi quantità, fino alla riduzione degli investimenti È interessante notare come dal 1952 la quota di capitale agricolo investito si sia andata riducendo. Infatti il periodo che va dal 1940 al 1950 è eccezionalmente favorevole all'economia agricola - le cause non sono difficili da individuare - e si può supporre che in quel periodo gli investimenti effettuati abbiano in certo senso saturato il settore agricolo. Si potrebbe però - benché i dati a nostra disposizione siano insufficienti a suffragare questa tesi - sostenere anche che il livello degli investimenti agricoli è proporzionale alla dimensione media dell'azienda agricola e che essa, oggi, non permette di assorbire nuovi investimenti produttivi. Ciò spiegherebbe l'aumento del valore terriero. Per meglio leggere i dati relativi al capitale investito per lavoratore bisogna I'Ìferirsi all'andamento dell'occupazione agricola. Essa è andata contraendosi con un ritmo particolarmente rapido tra il 1940 e il 1957, sino a non incidere per piu del 1 o% sul totale della manodopera. 1929 1933 1937 1941 1945 1949 1953 manodopera totale 100 104 109 113 109 126. 129 1957 (maggio) 138 indici della manodopera (in milioni di lavoratori) % 100 100 100 100 100 100 100 100 manodopera flDn agricola 100 77 98 110 118 136 149 158 O/_ .o 75 55 67 73 82 81 87 86 NOTA - La, lettura verticale, indici, fornisce l'andamento manodopera agricola 100 96 93 86 81 ""6 I 62 63 per settore; la · orizzontale, percentuali, stabilisce il rapporto tra settore agricolo e non agricolo. 'J/ ,o 21 19 18 16 15 13 IO IO lettura settore Fonte: Productivity, Prices and Incomes - Materials prepared for the Economie Committee by the Committee Staff, 1957. · . Sul processo di concentrazione a lungo termine, Wright Mills nel suo libro White Collars, American Middle Classes (Oxford University Press, New York, 1953) ha scritto un commento che vale la pena di riportare. Dopo aver ricordato il crollo dei prezzi agricoli durante il decennio 1920-1930, egli scrive: « Questo c~ollo pr~cipitos~ co~nci~e _co~ _mutamenti, nella prop~ietà agricola; la proporzione dei proprietari d1m1nu1, e aumento quella dei fittavoli (tenants) ... Nel decennio che segui il 1925 circa un terzo del totale delle aziende agricole cambiò di proprietario a causa delle vendite forzate d,i un tipo o di un altro ... Inoltre, il numero totale degli agricoltori, a parte la loro condizione, era già da lungo !empa in _decli~o: ,Nel . 1820 circa tre quarti de~la manodopera nazionale era impiegata in atttvita agricole ... nel I 880 essa era ridotta a una metà del totale ... nel 1949 gli. agricoltori di ogni condizione rappresentavano un ottavo della popolazione attiva >>. . Biblioteca Gino Bianco •

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