Passato e Presente - anno II - n. 7 - gen.-feb. 1959

Luciano Vasconi se finale della collettività. La stessa vita familiare ne risulta profondamente mutata. La propaganda cinese insiste sui vantaggi della « linea militare >> adottata in base agli insegnamenti di Mao Tse-Dun, e sul carattere progressivo della « vita collettiva » attuata nelle Comuni, facendo il paragone con i vincoli patriarcali del vecchio nucleo familiare di derivazione feudale. Tuttavia, per la prima volta forse dalla vittoria rivoluzionaria, viene meno oggi quella moderazione e gradualità che aveva caratterizzato finora il regime cinese. Spinti da necessità economiche, e insieme dall'ambizione· di bruciare le tappe, i dirigenti di Pechino non esitano a troncare rapporti umani che non possono essere semplicemente catalogati sotto l'etichetta del modo di vita patriarcale. Prendi~o l'esempio delle forme che sta assumendo la nuova « vita collettiva». I membri della Comune d'ora in avanti vivranno in alloggiamenti collettivi, consumeranno i pasti in mense collettive; le loro donne, impegnate a lavorare a parità di diritti e doveri con gli uomini, saranno « liberate » non solo dalle forme di schiavitù patriarcale, ma allontanate dal desco familiare e dall'educazione diretta dei figli, per essere mobilitate nelle brigate di lavoro. L'emancipazione della donna assume nella propaganda ufficiale cinese forme - che diventano, a dir poco, grottesche. Sulla stampa quotidiana si possono leggere articoli che illustrano i « qu.attro flagelli» di cui era vittima la contadinà cinese: la pietra da arrotare, la macina d~l grano, il fornello da cucina e il desco familiare. Con un semplicismo· impressionante si .paragonano fatiche reali, e da abolire, a occupazioni che qualsiasi donna cinese, per quanto favorevole alla rivoluzione, esiterebbe a giudicare « ·flagelli >>. Il passo è breve per elencare un quinto flagello: i figli. E infatti essi, d'ora in avanti, dovrebbero essere educati esclusivamente :negli « asili-nido», perché anche questa istituzione, in sé positiva, dovrebbe assumere poco per volta una funzione permanente: Liu Sciao-ci, durante una visita nell'Honan, ha ··raccomandato l'istituzione di asili « a rotazione intera >>, vale a dire a pensione completa, mentre quelli finora ·esistenti restituivano i bambini alle rispettive fa~iglie alméno ogni sera. Il « Quotidiano del popolo >> aggiungeva, commentando le parole di Liu Sciao-ci, che i ragazzi raccolti negli asili « non pensano affatto con nostalgia alle loro cas-e», -ma anzi « considerano l'asilo come la propria casa». Atteggiamenti di questo genere sono frequenti nelle prese di posizione delle autorità comuniste o dei loro propagandisti 1 • ~ non si riesce a com1 Sul « Kung Jen Ji Bao », a firma Hsiang Ceng, si leggeva recentemente: « Abbiamo un coJnpagno che prima si rallegrava sempre quando apprendeva dai giornali che si stavano costituendo nuove Comuni... Negli ultimi tempi però i sentimenti di questo nostro compagno sono sensibilmente mutati, ed egli ci racconta ora com'era. bello il periodo in cui sua moglie, al ritorno· dal lavoro, lo accoglieva con una buona cena ed egli poteva, ogni qual volta lo desiderava, giocare con suo figlio. Negli ultimi- tempi anche sua moglie ha deciso di patteBiblioteca Gino Bianco

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