E. Soave - G. Mottura l'ulteriore sviluppo e l'espansione della produzione siano condizionati dalla possibilità di prevedere, di pianificare la propria espansione >).Le necessità di eliminare i rischi e di ammortizzare al piu presto gli investi1nenti trasferiscono questa necessità sempre piu sul terreno politico, e determinano un collegamento sempre piu stretto cogli organi di direzione del paese. Non per nulla la FIAT ha ottenuto il 22,9% dei prestiti ERP mentre l'IRI non ne ha avuto che il 9,8%. Senza parlare di tante commesse pubbliche, è importantissimo l'accordo FIAT-Federconsorzi, con la esclusività nella fornitura dei trattori (18 ooo) annui. Quanto allo stabilimento di misure protezionistiche, la FIAT ha ottenuto che le vetture fino a I 500 eme. siano protette con un dazio che raggiunge il 45 ~lo del valore dei prodotti importati. t dunque chiaro, con questi presupposti, che quando nelle fabbriche non vi è piu l'ombra di un rapporto di democrazia, e ogni potere autonomo dei lavoratori ne è estromesso, si determina una carenza di vita democratica in tutte le strutture del paese, e un generale ristagno della vita politica, con ondate di qualunquismo. Nella parte dell'inchiesta che si intitola « Logica del monopolio » è ottimamente posto in risalto come, parallelamente a questa pianificazione esterna, « corrisponde la necessità di una pianificazione interna, di un calcolo preordinato dello sfruttamento della propri3. efficienza produttiva )). « Il lavoro deve essere disciplinato e continuo, cosf da consentire il n1assimo sfruttamento degli impianti)>. Ciò implica una serie di conseguenze importantissime: a) massima centralizzazione de1le funzioni direttive; b) allontanamento degli uffici direttivi dai momenti concreti della produzione; e) trasformazione dei quadri intermedi (capo officina, capo reparto, capo squadra) che vengono ad assumere mansioni sempre meno tecnico-produttive e sempre piu, invece, politico-disciplinari; d) dequalificazione professionale delle maestranze, a causa dell'altissima meccanizzazione del processo produttivo, la ·quale consente l'istruzione delle maestranze assai rapidamente; e) grande potenziamento del corpo dei sorveglianti (saliti a circa I 500 ). Tutto questo sistema concorre alla formazione di un nuovo tipo di operaio, « il lavoratore FIAT », cioè il produttore privo di ogni coscienza di classe, che identifica il mantenimento del proprio posto di lavoro e subordina tutta la sua vita privata alle necessità di espansione del monopolio. Sotto questa luce la politica discriminatoria del monopolio perde il suo carattere di terrorismo « ideologico )) per assumere quello di necessità organica, di conditio sine qua non per un indisturbato sviluppo produttivo che trova il suo presupposto nella estinzione di ogni residuo di sindacalismo classista. Due sono essenzialmente i sistemi per realizzare questo obbiettivo. Il riformismo aziendale si esplica in modo evidentissimo nella politica assistenziale, alla cui base « vi è la volontà di giungere a controllare direttamente una parte quanto maggiore possibile del mercato di consutno dei propri lavoratori )), e ad assicurare loro la massima efficienza fisica durante le ore lavorative. I..,aMutua aziendale assiste (tra lavoratori e familiari) I 82451 individui, ed è di gran lunga superiore per funzionalità di impianti all'INAM parastatale. Grandioso è pure il « Piano Case FIAT », che prevede l'assegnazione di 2700 alloggi, distribuiti naturalmente con criteri discriminatori (comma d dell'articolo 5 del Regolamento). Importantissime pure le « Scuole Allievi FIA T >) che con accuratissima selezione curano la preparazione tecnica e ideologica della n1aestranza specializzata. Piu ancora determinante però è la politica salariale: il salario FIAT è infatti « caratterizzato dalla massima accentuazione della tendenza al prevalere degli elementi aziendali su quelli stabiliti dai contratti nazionali di cateBibliotecaGino Bianco· ..
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