Passato e Presente - anno I - n. 6 - nov.-dic. 1958

LA PIA T SOTtO INCHIESTA Da tempo si avvertiva l'esigenza di un'inchiesta unitaria che raccogliesse in volume le numerose indagini e testimonianze sullo schiacciamento del sindacalismo di classe nel complesso FIAT che al di là del caso del singolo licenziato, chiuso purtroppo in una cerchia ristretta, concretasse il termine spesso vago di « discriminazione >>in una omogenea e coerente politica padronale (sotto tutti i rispetti · all'avanguardia del capitalismo italiano) che nulla ha di isterico o di incontrollato, 1na procede con una logica spietata. Si tratta di una oppressione politica ormai « istituzionale>> che si svolge parallelamente alle sempre piu ampie esigenze del monopolio di pianific~tzione della produzione e di controllo del mercato sul piano prima nazionale e poi, decisamente, europeo. Un voluminoso fascicolo di « Nuovi Argomenti>> (n. 31-32, marzo-giugno) ha finalmente soddisfatto questo bisogno con una Inchiesta alla FIAT (indagine su taluni aspetti della lotta di classe nel complesso FIAT) condotta 'da Giovanni Carocci. Nel titolo sono già impliciti i limiti e le finalità dell'inchiesta, che ha fini politico-strumentali e non storico-scientifici: non si ripropone di indagare le~rivoluzioni tecnologiche e le prime avvisaglie dell'automazione nel complesso torinese (se non in quegli aspetti che coinvolgano nel modo piu evidente il ricambio della mano d'opera), ma analizza minutamente il sorgere e il consolidarsi dell'apparato politico-repressivo del monopolio in rapporto colla strenua resistenza dell'avanguardia 0peraia per non farsi estromettere dalla fabbrica e per non abbandonare la lotta prima che nelle « nuove leve >>si sia formata una solida coscienza di classe (quella che nei primi si era formata durante i lunghi anni di resistenza al fascismo). Queste le finalità dell'inchiesta: « non giungere a dei risultati quantitativamente analizzabili, bensf fornire al lettore una chiave, per quanto primitiva, con la quale pene~rare in una situazione ambientale la cui realtà va, come sempre, assai al di là di ogni descrizione >>.Da ciò deriva chiaramente l'esigenza della n1assima diffusione di questa indagine in seno all'opinione socialista e alla classe operaia (torinese in particolare). Per _avere un'idea del peso del corr1plesso FIAT nell'economia nazionale sono sufficienti alcuni dati generali: 80 ooo dipendenti, tra cui 62 ooo operai; a questi bisogna aggiungere quelli delle aziende fornitrici che assorbono il 60% del fatturato complessivo ed occupano non meno di 40 ooo operai; 350 miliardi di fatturato annuo; 1300 macchine al giorno (esportate per il 30%). La FIAT controlla il 90% della produzione di automobili, il 45~~ di quella degli autocarri e degli autobus, il 50~~ di quella dei trattoi=i. L'Istituto Finanziario Industriale, creazione della PIA T, controlla le azioni di 150 società dislocate in. tutti i settori produttivi. Da ciò deriva naturalmente la necessità di una sempre piu intima compenetrazione coll'apparato politico-economico dello Stato: « è evidente come BibliotecaGino B:r1nco

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