Passato e Presente - anno I - n. 6 - nov.-dic. 1958

Riforme di struttura vesciamento della proprietà privata in proprietà pubblica come superamento delle contraddizioni fra sviluppo delle forze produttive e rapporti di produzione. Riguardo ai problemi della tecnica, bisogna riconoscere che la proprietà privata ha mostrato di saper allargare i margini che essa può consentire allo sviluppo delle forze produttive: massicci ed evidenti sono, gli ostacoli che le forme proprietarie capitalistiche oppongono alla utilizzazione e diffusione su scala sociale del progresso tecnico; lo sono assai meno quelli che impacciano la scoperta e l'applicazione di innovazioni tecnologiche. Ma quei grossi ostacoli sono creati piu dalle forme di controllo e di potere che da quelle di proprietà. Il problema reale non è quello del titolo di proprietà - privata o pubblica - ma quello dei titolari effettivi dell'esercizio del diritto di proprietà e cioè dell'esercizio del potere. Del resto si sono profondamente modificati anche i fattori umani e sociali che potevano dare efficacia pratica alla formula del rovesciamento della proprietà privata in pubblica. La contrapposizione schematica tra borghesia e proletariato è uno strumento inadeguato alle esigenze attuali dell'analisi sociologica e dell'azione politica. Quello schema della lotta di classe era stato suggerito dall'esperienza delle conseguenze sociali della prima rivoluzione industriale e corrispondeva adeguatamente alla dinamica sociale dell'epoca: esodo dalle botteghe e dalle campagne, affiuenza dei proletari nella città e loro irreggimentazione nella fabbrica e nei quartieri d'abitazione, formazione di nuove leve di imprenditori capitalisti assuntori e sfruttatori di manodopera. Siffatta uniformità nei due campi avversi è ormai scomparsa. La qualifica di proletario o borghese - o, se si preferisce, di operaio o capitalista - fornisce solo una prima insufficiente approssimazione per determinare la struttura della società capitalistica contemporanea; cosf come la coscienza di classe è solo una compo11ente nel comportamento sociale dell'appartenente all'uno o all'altro strato. Altri fattori sociologici concorrono in misura determinante a configurare la stratificazione· e il comportamento sociale: qualifica professionale, rapporto d'impiego, abitudini di consumo, uso del tempo libero, ecc. 1 • E lo sviluppo delle attività terziarie 2 costituisce un fattore nuovo che in- - 1 Come osserva PAUL SwEEZY (Veblen e il capitalismo americano, «Società))' 1958, N. 3) già « il Veblen aveva riflettuto sulla relazione .tra disciplina derivante dalla professione e interesse -di classe >>. Cfr. TBoRSTEIN VEBLEN, Absentee Ownership, New York 1923, cap. I. 2 Attualmente negli Stati Uniti sul totale degli occupati gli addetti all'agricoltura costituiscono il 9 %, all'industria il 40%, ai servizi (escluse le forze ~rmate) Biblioteca Gino Bianco

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