, · Giuseppe Palermo-Patera Altri ha equivocato ed ha scritto all' « Avanti! >> che la C.E.C.A. non è stata un toccasana. Ancora il 50 % della nostra produzione è diviso in impianti diseconomici, i nostri salari sono ancora ln fondo alla graduatoria di quelli dei sei paesi. Ciò è vero ed è giusto e salutare richiamarvi l'attenzione di tutti. Il punto dei precedenti richiami era però un altro. Si trattava, ammoniti dal passato, di non essere semplicisticamente profeti di . sciagure. Anche nel settore « industria della gomma >> il nostro paese ha capacità competitive. Nel 1956, prima delle note misure restrittive francesi, il 22% delle nostre esportazioni era indirizzato verso i paesi della C.E.E. La bilancia commerciale del settore è attiva. Nel settore chimico l'Italia è all'avanguardia nelle liberalizzazioni, nei singoli settori lo è tranne che per i farmaceutici e i prodotti chimici organici. Questo potrebbe essere un buon indice, ma è limitato dalle esclusioni che abbiamo fatto. · ~ell'industria tessile, malgrado la riconosciuta mancanza di buoni dati, pare si possano prevedere prospettive favorevoli per i tessuti e le fibre artificiali. Queste ultime, come ci si può facilmente rendere conto, accrescono vieppiu la loro importanza assoluta e relativa nella produzione tessile dei « sei ». Meno buone sono le nostre prospettive nel sotto-settore lino-canapiero. Per la seta, siamo gli unici produttori, praticamente, della C.E.E., ma il negativo rapporto dei nostri costi con quelli inter~azionali riduce di molto la · portata di questo dato positivo. Anzi l'adeguamento alla tariffa doganale comune .potrebbe avere sul mercato interno effetti negativi per il settore. Nel corso di dibattiti « di base >> che hanno avuto luogo in provincia di Milano, si sono avanzati dubbi sulle possibilità della nostra industria per quello che riguarda filati e tessuti di cotone, specie in rapporto alla concorrenza francese che appare già organizzata e concentrata. In effetti il nostro settore è molto_piu diviso tra piccole e medie industrie (cioè anche piu arretrato : non facciamo le polemiche anti-monopolistiche dei radicali come se la libera concorrenza fosse possibile e fosse una manna. Anche se dibattiti recenti dimostrano che l'insegnamento è da alcuni dimenticato, è certamente vero che lo sviluppo del capitalismo e conseguentemente dei monopoli indebolisce il capitalismo stesso e permette di lavorare su crescenti contraddizioni. Torneremo piu avanti sul problema della piccola e media industria). In generale per la nostra industria tessile è un fattore di forza il coefficiente gusto, che ha conservato buone possibilità a certi nostri tessuti di lana, malgrado una certa debolezza nel fattore costo. Il settore delle calzature di cuoio nei primi sei mesi dell'anno - malgrado la situazione congiunturale generale - ha registrato un incremento delle esportazioni superiore al 75%, specialmente verso la Germania, dove Biblioteca Gino Bianco·
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==