Passato e Presente - anno I - n. 6 - nov.-dic. 1958

, Giuseppe Palermo-Patera abbiamo una motorizzazione sufficientemente sviluppata per assorbire la benzina corrispondente. Questo squilibrio non è certamente ridotto dal ritardo con cui si stanno affrontando i problemi del nostro sistema vario e da un noto e discusso provvedimento sul prezzo della benzina. Su quest'ultimo, nelle discussioni svoltesi, si è dimenticato appunto il riflesso squilibrio produttivo del settore. In campo petrolifero disponiamo di crescenti risorse interne, principalmente in Sicilia, purtroppo parzialmente in mano al cartello internazionale che fa all'isola italiana condizioni peggiori di quelle che hanno ottenuto paesi del Medio Oriente. Per i prodotti petroliferi, l'Italia è il secondo paese esportatore della C.E.E. dopo i Paesi Bassi e molto prima della Francia. L'Italia è terza nella Z.L.S. (Zona di Libero Scambio che dovrebbe comprendere i 17 paesi dell'O.E.C.E.) Qui vorremmo fare una parentesi a proposito di Z.L.S. La riunione di Venezia del Consiglio della C.E.E., conclusasi il 20 settembre, ha deciso di fare in modo che le prime fasi del M.E.C. e della Z.L.S. abbiano un avvio comune il 1 ° gennaio prossimo. Ciò indubbiamente darà maggior elasticità al prooesso di integrazione dei sei paesi del M.E.C. Gli impegni sfumeranno in qualche misura in quelli piu vasti ma ancor meno vincolanti della Z.L.S. Si fanno tra i democratici valutazioni contrastanti sulla Z.L.S. Le prospettive laburiste nel Regno Unito pesano da una parte e garanzie dirigistiche per uno sviluppo equilibrato ancora minori di quelle già scarse assicurate dai trattati per la C.E.E., pesano dall'altra parte. Continuiamo l'esame delle nostre risorse energetiche. Per il settore dei gas naturali ci prospettavamo, come nettamente favoriti nei confronti degli altri cinque paesi integrandi, ora il ritmo con cui si rinvengono nuovi giacimenti diminuisce l'aspetto favorevole delle prospettive precedenti. Secondo lo ~chema Vanoni il metano doveva coprire a fine '57 il 30 % del nostro fabbisogno energ~tico. Viceversa ne copriva soltanto il 10%. Si è, in varie sedi, spesso insistito sulle deficienze della industria produttrice di energia elettrica in Italia perché qui ci si debba soffermare a lungo. Lo sviluppo è stato a lungo ritardato rispetto a quello della produzione industriale e ciò è stato riconosciuto dallo stesso « Corriere della Sera >>per la pef\na del prof. Libero Lenti. Il limite di 60 miliardi di kwh per il 1961, previsto dallo schema Vanoni difficilmente sarà raggiunto. Le stesse promesse - badate «promesse»! - dell'edisoniano « 24 ore>> non superano i 56 miliardi di kwh. Ci sono, per la verità, promesse ufficiali piu recenti per 60 miliardi di kwh. Assieme ai trattati istitutivi della C.E.E., è noto, è stato firmato un accordo per la costituzione di un organismo unico tra i sei paesi per lo sfruttamento dell'energia nucleare a scopi industriali. I sei paesi riconoscevano di non aver fiato sufficiente per affrontare isolatamente e rapidamente Biblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==