Liliano J.·aenza Chissà che bagnerà (baccanale) intorno alla chiesa. Con tutti quei bambini piccoli, ti immagini quando dice la messa all'altare, se gli saltano intorno, cosa succede? No, il prete è meglio non sia sposato >>. La società civile contadina è percorsa e agitata, in tal modo, da sentimenti politici e religiosi contraddittori. Il suo comunismo, come il suo cattolicesimo, è variegato e deformato da impulsi, aspirazioni, pregiudizi, ragioni utilitarie. Vi sono, quanto meno, a San Lorenzo a Monte, tre comunisti, che solo ad una osservazione superficiale si confondono nel comunismo del partito ufficiale. Il comunismo dei mezzadri è motivato da ragioni tipicamente sindacali. È la lega contadina che si batte per i miglioramenti economici, senza rinunciare tuttavia alle grandi trasformazioni che il partito ha dovuto accantonare perché i rapporti di forza si sono spostati a favore dei padroni. Il partito come Camera del lavoro aiuta e sostiene le lotte operaie, è strumento di rivendicazione minima, ma dietro di sé lascia intravvedere il fine, cioè il suo programma massimo: la proprietà privata del podere, la conquista dell' « altra metà ». I contadini iscritti al partito e i simpatizzanti iscritti alla lega - lasciando da parte le adesioni opportunistiche - vogliono questo e credono che nessun'altra forza politico-sindacale sia capace di realizzare, o prima o poi, la «rivoluzione» che essi attendono dalla fine della prima guerra mondiale, quando la parola d'ordine « la terra ai contadini », lanciata dalla classe dominante, rese ufficiale l'aspirazione segreta delle masse rurali. Il comunismo dei Casetti non ha problemi agrari da risolvere, ma solo esigenze di sicurezza del domani garantite dallo stato. Si distacca nettamente dal comunismo mezzadrile e lo sopravvanza nella consapevolezza di una forma sociale nuova da rivendicare, nella quale non vi siano proprietari; ma vi si ricongiunge, per lo meno, come gusto meschino per l'ambiente, come comunismo « di città» (cioè piu evoluto) che vuol vivere in campagna, che non vuole rompere i legami sordidi con una residenza tagliata fuqri da un consorzio piu aperto e civile. Sotto questo aspetto i mezzadri, indipendentemente dal comunismo, dimostrano tendenze meno grette dei giornalieri, perché la città la desiderano e il bisogno di inurbarsi, sia pure p~r effetto di una frustazione sociale e politica, ha spinto moltissim"e famiglie a rompere per sempre i legami con la terra. « Gli passerà la voglia di scappare in città, ·perché tra poco verrà la crisi laggiu, non c'è piu da ~istemarsi per nessuno» dicono i muratori dei Casetti. Ma alla città j contadini continuano a guardare, come se essi sentissero l'autunno del loro medioevo, e l'aria di città fa liberi. Il comunismo del dirigente responsabile al Progresso e di qualche altro singolo attivista contadino esclude consapevolmente ogni forma di proprietà privata della terra e guarda alla parrocchia come ad un vasto colle~tivo in cui i contadini lavorano come gli operai di città. Cosf, mentre da un lato essi si vengono virtualmente allontanando dalla loro base, alla quale sono realmente collegati grazie ad un equivoco che essi non ritengono di dovere dissiBiblioteca Gino Bianco ·
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