Passato e Presente - anno I - n. 6 - nov.-dic. 1958

Inchiesta su una parrocchia cooperativa del Progresso era giunto in regalo, proprio di' là, un trattore. Era il primo segno tangibile del grande paese del socialismo, che giungeva in parrocchia a fare propaganda a suo modo, con una risonanza che, secondo i contadini, sarebbe andata bene al di là di quella comiziale, ottenuta con gli oratori del ·partito e della Camera del Lavoro. Il compagno trattorista che era andato a prendere il trattore alla stazione, si sentiva un altro e già immaginava con la fantasia il ritorno in campagna al volante di un mezzo meccanico che non avrebbe potuto subire il confronto con nessun' altro. Egli conosceva a menadito un Fiat e un Lanz, la sua aia era un'officina cosparsa di cingoli e pezzi di ricambio. Il muso dei due trattori acquistati con altri soci sporgeva dai fienili e quello russo fra poco avrebbe fatto loro compagnia, richiamando l'attenzione e la curiosità di tutta la parrocchia. « Puoi capire, - ricorda il compagno trattorista, - che mi ero fatto un cuore che mai, quando andavo alla stazione a prenderlo. Ma invece, appena l'ho visto: "Madonna! - mi sono detto, - che roba leggerina ci hanno mandato ". Puoi capire se 'sto trattore mi importava! Perché veniva di là e dovevo portarlo su in campagna; doveva fare un po' d'impressione, un po' di propaganda ci voleva, se no? Io l'ho guardato subito ai cingoli e di H ho capito che non era uno dei meglio. Aveva i cingoli un po' semplici, di quelli che si smontano anche subito, con le mani, mentre i nostri, lo vedi come sono? sono piu complicati, sono fatti diverso, e io non mi so spiegare con le parole. E poi la balestra era troppo indietro e allora quando sono montato sopra e l'ho mandato, lui ha cominciato a ballare davanti col muso e sempre, quando va, balla cosL Un po' troppo. lo pensavo: come mai? non hanno capito che la balestra non va in quel posto? nei nostri, la balestra è piu avanzata e allora stanno fermi col muso. Pensa te che rabbia! per via di quella balestra. Ma poi non era finita, perché quando l'abbiamo messo sotto, lui non ce la faceva a tirare. Allora abbiamo scoperto che per la nostra terra era debolino. Lui è da 35 e invece da noi ce ne vuole uno da 55 e fino a 60 cavalli. Si vede che da loro la terra è piu fine >>. Per tali inconvenienti l'esperienza fatta col trattore russo si concludeva in perdita e la macchina fu messa in disparte. Smontati diversi pezzi, fu salvato il motore « che è buonissimo e canta che è una m·eraviglia e adesso lo adoperiamo per spannocchiare il formentone ». L'episodio del trattore poteva, comunque, essere superato con il tempo senza eccessive diffi~oltà. La Russia non era tutta in quello strumento meccanico di media potenza, e i contadini furono d'avviso che, in poco tempo, ci sarebbero arrivati anche là a capire che erà tutto un problema di balestra: « Oggi sicuro li avranno come questi qui» dice il trattorista mostrando il Fiat e il Lanz. La fede comunista non era dunque messa in gioco per cosi poco. Al contrario il disprezzo antisocialista rinvigoriva in seno alla base comunista proprio per effetto di un altro episodio. Come si è accennato piu sopra, sempre, quando la lotta politica .urtà Biblioteca Gino Bianco

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