, Liliano J/aenza e di vittorie in nome di una caùsa che pareva fosse messa in forse proprio con la denuncia dei vergognosi fatti. « Bunètt non la prendeva bene a sbarazzarsi di Stalin cosf, in due e due quattro. E quella ser,a prima della riunione, - ricorda un compagno, - incontrandomi p·er la strada scrollava la . d. " M ' ' K d ' . l' " E A testa e m1 1ceva: a.... sto ruscev ev essere poco 1n a ». ne ... chiarisce ancora meglio il peso e il valore della dittatura e della democrazia, per i contadini comunisti della Calastra. Il chiarimento spiega la reazione dei nostalgici staliniani in quei giorni burrascosi durante i quali l'accettazione di un regime che mostrava per la prima volta delle crepe, poneva gravi problemi di coscienza: « E poi anche se era una dittatura là, non eravamo molto impressionati. Perché avevamo sen1pre pensato che per fare le cose ben fatte, prima ci vuole una dittatura e poi, quando tutto è sistemato, si allentano i freni un po' alla volta e si dà la libertà. Perché la democrazia è bella veh?, è molto bella, ma però... te lo vedL.. )) La crisi del XX doveva necessariamente essere superata, per l'isolamento relativo dei « quadri rurali >)dai nuclei del proletariato urbano animati dalla stessa passione e dallo stesso bisogno di chiarezza. Il fermento critico poteva lievitare in città, grazie all'ambiente relativamente aperto alle spinte innovatrici e durare fino al congresso di federazione del dicembre 1956. Ma in campagna esso aveva già esaurito lo slancio molto tempo prima, perché vi era sorto come episodio, sia pure piu marcato degli altri, ma privo di sostegni efficaci e di elaborazione durevole e feconda. I calastrini che avevano fatto, forse, il lqro primo intervento _politiconella· cellula « dove non è mai possibile cavare fuori dalla bocca qualche cosa ai compagni)), avevano finito per accettare la versione dei fatti data dai funzion·ari e per « sanzionare )) l'opera di Kruscev « perché Kr.uscev, - dice un neutrale, - è meno governativo di Stalin)>. Dal che si desume che il termine di «governativo)), per la cattiva fama che esso assume agli occhi del contadino in relazione al contesto polit~co italiano, vale a qualificare in senso peggiorativo anche figure e situazioni del « paese del socialismo)), dove i governativi sono tutti comunisti. La ripresa del « nucleo )) dopo lo chok, avveniva sul piano di una vieta sanatoria: « Stalin aveva fatto degli sbagli, ma ·anche il pr.ete all'altare sbaglia. Però là se ne sono accorti subito, mentre_ in America sbagliano e continuano a sbagliare e non si accorgono mai )). L'insurrezione ungherese diede la seconda scossa al « nucleo attivo )) quando pareva che le acque fossero tornate a placarsi. La r,eazione della base era stata disgustosa, per certi aspetti, ma trovava tuttavia una sua spiegazione nella interpretazione diffusa con cattiva coscienza da Praga e dai funzionari di partito. . Il sacrificio eroico degli operai ungheresi aveva dei difensori interessati e sospetti in tutti coloro che i contadini guardavano come nemici di classe. Localmente era mancata un.a parola ferma e coraggiosa da parte socialista, la sola che possa e debba in simili frangenti educare o richiamare le coBiblioteca Gino Bianco
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