Inchiesta su una parrocchia Molti gli fanno anche delle scorriegge. Invece, subito dopo, quando parla radio Praga, quella sf che dice bene! dice solo delle cose che capitano da noi, non va tanto lontano. Parla dei patti colonici, della mezzadria, delle vacanze che fanno i nostri capoccioni alla Camera e delle nostre faccende che non vanno mai in porto e di Togliatti che è anche troppo buono, perché non vuole andare con la prepotenza, ma aspetta che la pera si matura da sola, tanto lui sa che ha tutti con lui. È un vero democratico, non vuole la violenza». L'infantilismo della base è un fertile terreno per lo sviluppo della mitologia del capo, visto di lontano come i santi protettori delle sbiadite oleografie. Praga alimenta il manicheismo naturale del pensiero contadino, già incline alla giustapposizione dei buoni e dei cattivi, che è anche alla base del cattolicesimo degli umili. Però Praga lascia anche nel cuore un seme di malinconica rassegnata disperazione, suscitando immagini di terra promessa che urtano brutalmente con una dura realtà cosf lontana dai desiderì degli ascoltatori. « Prima sentiamo la nostra, poi Praga. Per vedere che cosa risponde a quello che dice la nostra i;adio. Una volta credevamo che Praga fosse clandestina e allora dicevamo: "Perché una cosa cosf? potrebbero dirlo che sono i nostri, di cosa si vergognano? " Adesso sappiamo che viene di là e siamo contenti di quello che dice. Però quando ha finito, diciamo sempre: " Eh ... s.f, loro dicono bene, tanto bene, ma però non sono qui da noi " ». Il sentimento dell'immobilità, della stasi, è penetrato confusamente anche ~ella campagna, dove Praga tiene su il morale delle truppe durante il lungo periòdo dell'egemonia quadripartita. Solo la lotta elettorale condotta contro la « legge truffa » rianima per breve tempo le file e dà l'impressione che si sia aperto un varco alle forze che hanno lungamente atteso nell'inerzia forzata. Ma il 7 giugno aveva soltanto impedito il peggio, non aveva creato il meglio, e il quinquiennio che si apriva si presentava ai contadini, analogo · a quello che si era concluso. Anche i successi amministrativi si dimostravano effimeri, contrastati e paralizzati com'erano da inchieste di prefettur.a e sospensioni della giunta e del sindaco « eletti dalla campagna>> che rimaneva ostinatamente legata ai simboli della sua «rivoluzione>>. Alla vigilia di ogni competizione era, in parrocchia, l'ormai abituale giro di propaganda fatto di casa in casa per assicurare il voto e la preferenza degli elettori ai candidati di lista. Giro per gran parte superfluo, perché l'elettorato contadino, a San Lorenzo a Monte, non presenta margini di grande fluidità, ma non inutile del tutto perché le reclute del voto sono quelle che non si interessano di politica, « vanno a morosa, al cinema, e a ballare e non leggono niente e si possono anche perdere >>.Ci possono essere defezioni anche tra « l'anzianità >> e il contatto individuale consente allora dei ricuperi in extremis. E ci possono essere pure delle conver,sioni tra chi ha sempre votato per la «democrazia>> e queste sarebbero davvero conquiste, in una zona dov~ le scelte sono pressoché definitive. « Per l'elezione di adesso, - dice uni "democratica" moito anziana la quale evidentemente non ha intenzione Biblioteca Gino Bianco
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