Passato e Presente - anno I - n. 6 - nov.-dic. 1958

712 Liliana J-, aenza di classe contro un fronte padronale sempre piu forte, trova modo di rivalersi, allora, grazie ad una candida, quasi oleografica, personificazione dell'Urss, spettatrice neutrale delle lotte contadine di questa parite del mondo non per debolezza ma per bontà, pedagogicamente consapevole della efficacia intuitiva del suo esempio, di lei che può e non vuole, presso le masse. « La Russia ... lei non si può muovere perché l'Italia è una colonia dell'America; ché, se no, lei è organizzata con tutti i suoi comunisti in un modo che, se vuole, decide la sera prima e blocca tutti quelli che non vogliono il comunismo, come il blocco di San Marino, e la mattina dopo è già arrivata qui da noi prima che si muova una paglia. Però non lo fa perché lei sa che cosi non farebbe bene, perché vuol dare l'esempio che lei è la vera democrazia». In quegli anni di immobilità generale a destra e a sinistra, in parrocchia il cuore dei contadini si riscalda accanto a radio Prlaga. Nelle sere d'inverno le notizie che vengono « di là>>riaccendono la speranza e mantengono vivo quel legame tra dirigenti e baEe che la forma sc~itta di propaganda e quella organizzativa non riescono a ripristinare. Perché le riunioni politiche non sono nìai molto affollate e la partecipazione abituale è data dai pochi compagni che sono elevati al rango di quadri attivi per il loro maggiore attaccamento alla vita interna di partito. La stampa è pochissimo letta, anche quando viene acquistata, e la distribuzione domenicale è discesa a quaranta «Unità)), quattro « Vie Nuove)), sei « Noi Donne >>. Solo la radio può esser.e seguita senza sfozo eccessivo perché, per il contadino è più facile ascoltare che leggere. · · Come abbiamo già detto in precedenza l'attendibilità della notizia non è mai posta in dubbio, quando sono i titoli dell'« Unità>> a fornire la versione dei fatti. Essa è accettata fideisticamente perché il partito è al disopra di ogni sospetto e perché è intellettualmente troppo pesante il confronto con le fonti propagandistiche scritte dell'avversario per chi non ha dimestichezza con la carta stampata. I-'a pròpaganda radiofonica mette senza difficoltà a disposizione dei contadini molteplici canali di informazione e per una facile assuefazione rievoca quel tipo di propaganda orale per con_traddittorio, di cui a San Lorenzo a Monte si era fatta esperienza ai tempi del maestro elementare. Va da sé che le menti rimangono afferrate al dogmatismo dell'interpretazione anche dopo che si è sviluppata in esse la curiosità di « sentire le due campane)), perché è clamorosamente riconosciuto dagli ascoltatori della emittente cecoslovacca che « chi vuol sentire la ver.ità va a sentire radio Praga, perché il nostro bollettino è una birbonata, tutta propaganda democratica >>.Nessun indizio, dunque, di spirito critico. I contadini si raccolgono a veglia presso quelli che possiedono la radio in casa, o nei due circoli. Chi non ha la corrente elettr,ica si è fornito di batterie e con quelle alimenta la recensione delle notizie: « Quando parla il nostro, - dicono i contadini, - non c'è una grande simpatia, perché di affari nostri non parla mai, parla sempre di / senover. Allora diciamo: " Ecco, ti conosciamo, le solite bugie ". Biblioteca Gino Bianco ·

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