708 Liliano ~aenza strati degni dei vecchi anche se la vernice compassata e il marxismo catec~istico che fingevano piu o meno di avere assimilato, dava loro una parvenza di rispettabilità borghese che doveva, secondo le intenzioni superiori, rendere piu agevole il loro compito di evangelizzatori in partibus infidelium. Il dialogo che il partito intendeva inaugurare, esigeva la messa- in soffitta della polemica anticlericale che era un po' il piatto forte del maestro, una sua esclusiva. I contadini non ebbero piu da quel momento il loro idolo, il maestro non ebbe piu le sue folle rurali. Ma egli continuò a vivere, come un apostolo, scomparso nella memoria dei fedeli seguaci che erano stati toccati dalla sua parola. E su di lui, sul suo silenzio, co~nciarono a intrecciare discussioni, a fabbricare spiegazioni, ad avanzare insinuazioni e dubbi aspettando e sperando nel suo ritorno. I simpatizzanti cominciai:ono a mormorare e a chiedersi il perché. « Dopo quei gran comizi aveva cercato di allontanarsi non tutto in una volta, ma a poco a poco. Ho degli impegni, ha cominciato a dire, non posso, e poi non si è visto piu ». Discussioni vivaci erano sorte al Progresso anche in seno ai compagni che non potevano capire lo spegnersi di que_lla fiamma alla quale essi pure si erano accesi e consideravano la scomparsa del maestro come un voltafacèia. (\ Ha avuto delle par.ole anche con qualcuno che un giorno gli faceva osservazione, - ricorda un attivista. - Come, un comunista deve fare cosf? Credo che abbiano fatto anche le botte)). L'opinione pubblica chiedeva. una spiegazione e a San Lorenzo a Monte i contadini neutrali giudicavano: « Guarda mo'! prima era tutto comunismo, correva da tutte le parti, ragionava col prete, non si era sposato in chiesa e portava una gran ribellione in tutta la parrocchia. Adesso è come morto. Cosf non è un bel vedere! )) La spiegazione dopo un po' era venuta, ingenua nel suo candore, ma sufficiente a calmare le apprensioni delle anime semplici e ad evitare le ripercussioni negative in seno alla società civile locale: « Non aveva cambiato faccia, no, era sempre un comunista come prima, ma non lo poteva piu dire forte perché doveva insegnare .nelle scuole. Anche lui deve vivere )). Il mutismo per ragioni di impiego aveva, con gli anni, assolto il tribuno delle origini da ogni macchia, e i contadini sapevano attendere perché ci sarebbe stata una scadenza anche per quella consegna. Alla fine quella voce avrebbe tuonato ancor.a contro gli avver'sari di sempre. « Osta se cç lo ricordiamo, - dicono oggi• quelli dei Casetti, - B. Z. l'ha incontrato poco fa. Anche a lui ha r~petuto che non può, per via del posto. Ha ancora tre anni da fare. Dopo, quando è sicuro, si mette di nuovo ad andare in giro )>. Dopo ogni incontro, raro e casuale, la prospettiva della rentrée si consolida nella fantasia. Perché la figura del maestro è associata ad un certo periodo luminoso di speranze, e i contadini vorrebbero vivere di nuovo gli anni del '46, quando padroni e fattori sembravano senza fiato in gola e i poderi a portata di mano. Anche M_uraia .aspetta il ritorno del suo corretto avversario, destinato un tempo alle fiamme dell'inferno e oggi, forse, avviato a battere i sentieri della salBiblioteca Gino Bianco
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