Edward Lipi,nski che esso contribuisca all'elaborazione di una teoria tale da costituire il fandamento indispensabile delle iniziative politiche. Il partito però nella sua lotta attuale deve anche spesso servirsi di formulazioni che derivano dalla corrente strategia e tattica politica. Anche gli interessi correnti del partito comunista possono essere temporaneamente in contrasto con i risultati della cr.itica scientifica. In prospettiva però la libertà di critica è sempre vantaggiosa; la democ~azia non solo è necessaria per la mobilitazione delle forze spirituali della nazione, ma anche costituisce senza alcun dubbio la base per lo sviluppo della scienza. Marx respinse l'economia postclassica, la quale ha elaborato tesi che enunciate per la prima volta in concrete condizioni storiche potevano dirsi nuove e rivelatrici, ma che cessarono di essere vere nelle mutate situazioni dell'ulteriore sviluppo. Già a ~uo tempo anche le tesi del mercantilismo erano state nuove e rivelatrici, come p1u tardi quelle della scuola classica. L'economia volgare è caratterizzata - dice Marx - dal fatto che si occupa <li problemi vacui, inconsistenti, che non sa affrontare le questioni che sor,gono dalla realtà corrente. Questa caratteristica dell'economia volgare può ~ssere • in certo grado applicata al « marxismo volgare)), e in particolare alla teoria « volgare » del socialismo. Ma anche il capitalismo è mutato nel corso degli ultimi cento anni cosf profondamente, da richiedere una nuova analisi. Entro un certo ambito, appartengono ormai al passato le formulazioni di Hilferding ~n Das Finanz-Kapital e di Lenin in L'i_mperialismo . .Il merito storicistico, classista, di esame dei fenomeni economici ha rappresentato un grande passo avanti nello sviluppo della scienza. Attualmente però, come condizione per un ulteriore progresso scientifico, è necessario liberarsi dal peso del ristretto sociologismo, espresso ad esempio dalla tesi che l'economia politica non si occupa affatto della «produzione» ma piuttosto dei rapporti sociali_ fra gli uomini nell'attività di produzione, del sistema sociale di .produzione. Ciò è vero in sostanza, solo che anche le leggi che regolano la circolazione monetaria, i criteri di scelta degli investimenti, la formazione dei prezzi di mercato, i corsi dei cambi, ecc., costituiscono rapporti «sociali>> di produzione. E invero il problema del corso dei cambi .o ancor di piu la questione dei prezzi, sono condizionati socialmente e politicamente, ma possono venire esaminati « indipendentemente >> dai processi di potere, di forza, di dominio, di contraddizione, ecc. che operano nei fenomeni sociali. Non tocco qui i problemi psico-sociali delle motivazioni da cui originano le teor.ie scientifiche e « indipendenti », ad es. una determinata teoria sulla struttura dei prezzi, ecc. Sarebbe, ad es., interessante sotto ogni aspetto un'analisi marxista del modo come si è giunti a definire un tradimento del marxismo anche il semplice riconoscimento della elasticità della domanda, o dell'importanza della teoria della domanda e dei bisogni. Biblioteca Gino Bianco
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