Marxismo ed economia borghese 701 dei suoi fondamentali elementi. Si tratta sempre di popolazione, di tecnica, di produttività del lavoro, di investimenti, di prezzi, di costi monetari, di mezzi limitati, di sostituzione, di complementarietà, di monopoli, ecc. I sistemi, le formulazioni economiche possono venire esaminati da due punti di vista; l'efficienza e la dinamicità dei processi di produzione~ oppure il1 rapporto fra il proprietario dei mezzi di produzione e il produttore diretto. Là esaminiamo come vengono prodotte le merci e soddisfatti i bisogni, qui si analizza come avviene lo sfruttamento dell'uomo da parte dell'uomo. In realtà l'un aspetto non può esselre separato dall'altro, ma da un punto di vista concettuale una loro separazione è possibile e necessaria. Sebbene anche gli strumenti di analisi e le concezioni economiche siano nate dai motivi della lotta di classe, essi possono essere utili universalmente. La concezione dei costi marginali è sorta (si dice) al fine di giusti- . ficare gli alti prezzi del monopolio; ma di questo strumento ci si può servire anche nella lotta contro il monopolio. Nella teoria dell'utilità marginale, sorta per la lotta contro i marxismo, sono presenti elémenti di eguali- . tar1smo. . L' « unità » della scienza emerge con forza irresistibile dalle nostre attuali discussioni economiche. Nella pratica quotidiana ci serviamo di espres- , sioni e concetti della cosiddetta economia borghese, come ad es. i concetti di costo marginale, di elasticità della domanda, di investimenti che « risparmiano » lavoro oppure capitale, ecc. L'esperienza cor\r.ente insegna che nòn è possibile effettuare l'analisi di un fenomeno economico senza far ricorso anche ai metodi « occidentali » di analisi. Ciò porta talvolta a situazioni comiche, come quando ad es. da un lato combattiamo la teoria dei costi comparati nel commercio internazionale, e dall'altro l'approviamo completamente in sede di discussione sulla divisione economica del lavoro fra i paesi del sistema socialista. L'aver tolto il nome di « capitale>> alla categoria economica che questo nome esprime, non è stata una necessità derivante dalla teoria. Se si 1naritengono termini quali merce, prezzo, moneta, e anche profitto, perché mai privarsi dei vantaggi dovuti all'impiego di una espressione che tradizionalmente definisce una categoria, la quale certo ha cambiato storicamente la sua natura, ma ha tuttavia mantenuto il suo pieno valore concettuale e non si riesce a sostitui,r.e con il concetto di « fondo >>? Ciò che i nostri storici chiamano il « presentismo >>,cioè l'esame dei fenomeni dal punto di vista delle valutazioni politiche contemporanee, ha portato da noi alle discipline storiche dan-ni incomparabilmente minori del concetto di « scienza partitica >>alle scienze sociali. Sebbene allo stadio informe, una scienza stor.ica non ha mai cessato di esistere e anche di svilupparsi, mentre invece scienze come la sociologia e l'economia avevano veramente. cessato di esistere. ·Kautsky, elevato pensatore e scienziato, era tenuto in considerazione (" . .Biblioteca Gino Bianco
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