Passato e Presente - anno I - n. 6 - nov.-dic. 1958

Marxismo ed economia borghese Se per « equilibrio » noi intendiamo un certo insieme di grandezze variabili, fra loro reciprocamente dipendenti, in cui le variabili che formano il modello non danno mai luogo a tendenze che mutano le basi del modello . stesso, è chiaro che questo tipo di_modello e la sua condizione di equilibrio costituisccno una costruzione puramente astratta, uno strurriento analitic0 e non il quadro di una realtà economica. Il numero delle variabili, infatti, è in concreto incomparabilmente piu numeroso che nel modello. I tentativi di analisi dei fenomeni economici sul piano dell' « equilibrio », effettuati allo scopo di trovare una base per la valutazione concreta della realtà, ad es. nella politica del commercio estero, si debbono del tutto rifiutare. Ai fini della conoscenza effettiva, invece l'esame qualitativo dei « parametri » ha un significato incomparabilmente maggiore della costruzione dei modelli, il che tuttavia non porta affatto a negare la grande importanza di ta- .luni modelli, come ad es., il modello marxiano della riproduzione semplice. Come giustamente ha fatto presente il Myrdal, il concetto di equilibrio si collega ad una rappresentazione dell'economia come sistema di grandezze misurabili: produzione, domanda, offerta, prezzi. La tendenza all'equilibrio sorge dalrazione reciproca di queste grandezze. Invece nel processo di espansione, di sviluppo, la funzione principale spetta all'uomo e quindi all'impresa, al «manager», all'innovatore, al pianificatore, all'intervento attivo dello Stato; dominano i fattori di previsione e pianificazione, di espansione e sviluppo, e non il fattore di spontaneo adattamento. Nella teoria dell'eqµilibrio manca qualsiasi elemento che fornisca i criteri di valore necessari per valutare le spinte attive che intervengono sul piano dello sviluppo. La « propensione al consumo » è ad es. un concetto tanto nebuloso che non si può dare ad esso nessun valor,e di calcolo, e che dipende in misura troppo elevata da condizioni sociali impossibili a prevedere. Nebulosi sono pure i concetti di « preferenza per la liquidità», oppure l'affermazione che i lavoratori sono piuttosto inclini ad accettare una diminuzione dei salari reali, e resistono alle riduzioni dei salari nominali, come anche l'affermazione che nella misura in cui aumenta il reddito aumenta anche il risparmio. Il metodo matematico può essere molto utile. Ma vi è del vero in quanto ha scritto riguardo al metodo matematico l'economista inglese Robertson: « La geometria ha occupato il posto abbandonato dalla filosofia e dal buon senso; ragazzi e ragazze innocenti, convinti che in essa stia la vera rappresentazione del mondo reale, hanno speso i piu bei momenti della loro giovane vita per fissarsi nella memoria, con infiniti eser.cizi (in genere sbagliati), modelli di tangenti e di secanti » 1 •. Come scrive il Boulding: << 5i perde tempo nell'analisi del grado di realtà del modello, invece di esaminare la vita reale. Il tentativo di preveder il futuro delle questioni umane con 1 D. H. RoBERTSON, A Revolutionist hand book, in « Quarterly· yournal of Economies », febbraio 1950,. p. 8. Biblioteca Gino Bianco .... ..

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