Passato e Presente - anno I - n. 6 - nov.-dic. 1958

Segnalazioni la sinistra riguardo a riforma agraria radicale e politica di graduali riforme, in seguito al prevalere delle soluzioni gradualistiche). Tutte le trasformazionri, anche le piu importanti, sono collocate cos1 all'interno del vecchio assetto economico tradizionale, di cui presupponevano ·il permanere. Ed anche l'originarsi di nuovi rapporti economici in alcune zone delle campagne, pone oggi piu che ieri difficili problemi generali, e specialmente esige la precisazione di una politica agraria concepita come organico sviluppo economico, capace di risolvere i problemi essenziali cui il Rossi Doria accenna al termine della introduzione (p. XXXV) e in altre parti della raccolta. Ci sembra perciò valido l'augurio di una « nuova fase del movimento contadino », capace, partendo dalla concreta realtà d'oggi, di « affrettare la liquidazione, -di fatto inevitabile, della vecchia struttura dei rapporti fondiari >>. In questa nuova fase quindi la questione contadina si ricollegherà ancora una volta alla questione operaia, e il 1novimento contadino sarà costretto, come varie volte l' A. avverte, a ricollegare le questioni agrarie a quelle del generale sviluppo economico del paese. c. c. IMRE NAGY, Scritti politici, con un'introduzione di François Fejto, Feltrinelli, Milano, 1958, L 1000. Imre Nagy compose gli scritti parzialmente raccolti in questo volume tra il 1955 e il 1956, subito dopo la sua estromissione dal governo e da tutte le sue funzioni in seno al Partito comunista, avvenuta nel marzo-aprile 1955. L'intento che si prefiggeva era di giustificare l'opera propria, nel periodo 1953-1955, dalle accuse di deviazionismo di destra mossegli da Ràkosi. Gli scritti erano destinati al Comitato centrale del Partito, dal quale Nagy atten- ·Bib.lic. ca Gino Bianco deva giustizia. Non è lecito dubitare della loro autenticità dopo che il ministero della giustizia ungherese ha rivelato che al processo N agy l'accusa li presentò come elementi a carico. Nagy rifà la storia della sua assunzione alla direzione del governo nel luglio del 1953, avvenuta col pieno consenso dei dirigenti sovietici, preoccupati dell'abisso che il piano di sviluppo forzato dell'economia scavava tra il Partito e le masse. Eppure non si vollero dare a N agy i mezzi necessari per andare fino in fondo : non solo Ràkosi conservò la segreteria del Partito, ma la risoluzione finale della sessione allargata del C.C. del Partito del 27-28 giugno 1953, a cui continuan1ente si richiama Nagy, non venne mai resa di dominio pubblico, perché conteneva accuse troppo gravi contro la « quadriglia » Ràkosi, Gero, Farkas, Révai. Il programma del governo N agy e quanto mai cauto sul piano economico : il modello a cui si richian1a è quello della N.E.P. Nelle condizioni dell'Ungheria l'industrializzazione accelerata e la collettivizzazione forzata nelle campagne sacrificarono i legittimi interessi degli artigiani e dei piccoli e medi contadini. L'alleanza tra la classe operaia e questi ceti può realizzarsi solo sulla base dello scambio delle merci. Col piano quinquennale 1948-1953 gli estremisti di sinistra vollero procedere alla liquidazione del commercio privato al dettaglio e all'eliminazione in massa dell'artigianato e dei contadini dediti alla piccola produzione mercantile. Il· rovescio délla medaglia è dato dalla superindustrializzazione frenetica che crea indµstrie prive _del necessario rifornimento di materie prime. Il divario tra il ritmo di sviluppo dell'industria pesante e di quella leggera opprime i consumatori. Non piu di N.E.P. può parlarsi, ma di comunismo di guerra. E lo spettro di una nuova guerra è utilizzato a fondo da Ràkosi ·per sospin-

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