Passato e Presente - anno I - n. 6 - nov.-dic. 1958

Riforme di struttura 689 modo che nel loro interno siano funzionanti e funzionali forme di demoGrazia diretta, almeno a livello della organizzazione locale per il partito e della fabbrica per il sindacato. Ci sembra che solo un siffatto metodo democratico, instaurato nei partiti e nei sindacati, possa concretamente far acquisire al lavoratore la consapevolezza della sua funzione all'interno del processo produttivo e tradurre tale consapevolezza in azione politica all'interno delle strutture. È difficile concepire come una simile azione possa - nella complessa articolazione della società contemporanea - svolgersi senza la mediazione dei partiti e dei sindacati. È difficile concepire forme di democrazia diretta per la gestione dell'azienda capitalistica odierna. Se all'espressione « azione politica all 'interno delle strutture » si vuol dare un significato reale e non fantastico o velleitario, bisogna chiarire che essa non si riferisce agli organi di direzione tecnica, organizzativa e amministrativa a livello aziendale co~c rive~dicazione di democrazia diretta rispetto ad essi, ·né presuppone che gli operai esercitino un loro potere contrappos~o a quello padronale sul piano della direzione aziendale. Ciò che si rivendica è che i lavoratori come classe - e quindi mediante le loro organizzazioni di classe, sindacali e politiche - elaborino e attuino (o lottino per attuare) una politica economica che tenda a rompere i limiti delle strutture, per la piena èspansione dello sviluppo economico democraticamente programmato e controllato. Il metodo democratico è dunque connaturato alla politica delle riforme di struttura: esso non è una delle vie possibili per l'attuazione di tale politica, ma è la via necessaria, unica; non è una scelta tattica, ma un'esigenza intrinseca alla stessa prospettiva dell'azione socialista. D'altra parte, il metodo democratico non è un'alternativa rispetto alla « rivoluzione ». Esso sta a indicare il solo modo in cui la rivoluzione socialista può essere effettuata nei paesi «occidentali>> 1 • L'azione socialista che si concreta nelle riforme di struttura non costituisce una scelta a favore delle riforme e contro la rivoluzione: anzi, essa scaturisce dal rifiuto a considerare valida l'alternativa « riforme o rivolu-zione », perché solo nelle riforme di struttura pu~ effettuarsi la rivoluzione socia1 Usiamo qui questo aggettivo anche nel senso assai pregnante che la parola « Occidente » ha nel seguente passo di Antonio Gramsci: « In Oriente, lo Stato era tutto, la società civile era primordiale e gelatinosa; nell'Occidente, tra Stato e società civile c'era un giusto rapporto e nel tremoHo dello Stato si scorgeva subito una robusta strut~ura della società civile >> (Cfr. Note sul Machiavelli, Torino 1949, p. 68). B·iblioteca Gino Bianco ....

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