Passato e Presente - anno I - n. 6 - nov.-dic. 1958

Segnalazioni 821 dell' A. è diretto a mostrare gli errori comme~si dal PCI PSI CGIL, ed a contrapporre continuamente nuove, ipotetiche soluzioni alle alternative risoltesi nel 1948, con il risultato quindi di introdurre il lettore nel regno della congettura, o talvolta, purtroppo, della fantasticheria. Non può dirsi perciò che questa polemica sia. sempre riuscita, anche se spesso essa coglie nel segno, o aln1eno riesce stimolante per il lettore. Cetcando di riferire alcune delle principali tesi, diremo che seconçlo l' A., l' « incapacità di essere coerentemente riformisti o audacemente rivoluzionari spiega l'impossibilità, per i dirigenti del PSI e dell'intera sinistra italiana, di rappresentare nel Paese qualcosa di piu di una posizione di comodo, protestataria e imbelle » (pagina 192). Nel Partito comunista, dice il Galli, la direzione « ritiene di essere alla testa di un partito pronto a tutte le evenienze, che sono fondamentalmente due: azione pacifica e azione violenta. Di fatto si può supporre che · il PCI, nella primavera del 1948, abbia raggiunto il mass4no contemperamento possibile delle due capacità strumentali (...), ma a questa situazione di fatto non corrisponde un adeguato atteggiamento del gruppo dirigente volto al conseguimento sia pur di uno. soltanto dei diversi obbiettivi prospettato» (pp. 90, 91). La situazione_ è equivoca, ma la base rimane legata alla direzione, perché « una componente importante della tecnica propagandistica del PCI consiste nel lasciare elfi militanti una notevole libertà di scelta nelle interpretazioni » (p. 85). Il 14 luglio tuttavia, la direzione del PCI si trova di fronte ad una precisa alternativa; la decisione (insistentemente criticata dall' A.) è quella di non tentare la prova di forza. La direzione del PCI, cioè, « attribuisce la necessaria battuta d'arresto alla presenza degli americani. 52 . Biblioteca Gino Bianco Ciò vuol dire che la forza militare çlegli Stati Uniti rende impossibile una trasformazione dei rapporti di classe in Italia; la neutralizzazione di quella forza diviene cosf il presupposto del rinnovamento, e poiché solo l'URSS può controbilanciarla, il paese del socialismo diviene, per logica conseguenza, il condizionatore della situazione italiana )> (pagina 237). In tal modo un fattore esterno diventa determinante, ed è in attesa di qualcosa che matura al di fuori di loro, che -le masse italiane rimangono psicologicamente legate agli ideali di .riinnovamento sociale. NeH'interpretazione del PCI l'attentato del 14 luglio, invece di essere un colpo mortale, segna l'inizio di una potente ripresa. « Se teniamo presente, soggiunge il Galli, che negli anni successivi, e con ritmo incalzante dopo il 1950, il declino del movimento operaio si fece inarrestabile mentre si consolidavano, invece, le fortune elettorali del PC. abbiamo l'immagine esatta di che cosa Togliatti intenda per potente ripresa : la conservazione della democrazia parlamentare, staticamente concepita, col relativo demanio elettorale del vertice comunista » (pp. 235-236). Troppi e troppo coni.plessi sono in realtà i problemi sollevati dall' A. perché in questa sede si possa pensare di affrontarli uno per uno. In generale, ci pare che la foga polemica del Galli stenti a tradursi in forza di persuasione.- Se possiamo trovarci consenzienti con ' lui in taluni dei suoi apprezzamenti, non è possibile dire altrettanto per. moltissim~ altri. Che giudizio dare, ad esempio, della leggerezza con la quale egli tratta di un possibile intervento statunitense in Italia, qualora i moti del 14 luglio si fossero spinti oltre? Per dimostrare la sopravvalutazione del peso di questo possibile intervento, egli così si ~sprime: « In base a quanto si sa ufficialmente, non sembra che il comando americano potesse contare su piu di un

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