Passato e Presente - anno I - n. 6 - nov.-dic. 1958

Praxis ed empirismo direzione che interessa il socialismo. I~ questo senso, ha certamente ragione anche Della Volpe quando avverte che bisogna tenere sempre presente il significato tecnico formalistico del principio di verificabilità nel neopositivismo logico. Per esso, verificare una proposizione significa semplicemente vedere se essa segue o no le regole stabilite, per la sua connessione in un dato linguaggio. Se, negando che sia possibile rifarsi ancora a un criterio della verità quale è. quello di cui mal vive il materialismo dialettico, io mi sono richiamata a questo principio, tanto centrale nel neopositivismo logico, è perché il collegamento che Preti ne ha fatto con il principio dell'autocoscienza sensibile lo ha aperto a una prospettiva materialistica e a un uso democratico che possono profondamente interessare il marxismo. Certo, in Praxis ed Empirismo il lancio di questo principio non scende affatto in pieno il versante del marxismo e del socialismo, limitandosi Preti a una fenomenologia gnoseologica. Tuttavia l'opera, non cosf facile da ironizzare con delle immaginette letterarie (a doppio taglio di malignità), ha almeno due grossi meriti: di rinvigorire materialisticamente quel principio della verità come verificabilità, e di aprirlo a un'accezione culturale democratica. Preti finisce qui dove un marxista ha tutto da cominciare, ma egli è uscito dalla stretta alternativa di una scelta obbligata fra 1naterialismo dialettico e neoempirismo logico, codice sovietico e codice americano, quasi non esistesse piu per noi altra possibilità di pensare se non entro i limiti e le decisioni dei due blocchi. Fra l'aut aut di programmi non verificabili, e di verificabilità senza programmi, egli ha indicato che è possibile un cammino culturale in cui sia lecito rifarsi a un criterio della verità, non piu assertivo, non piu «imponibile» - da potersi anche intendere, al di là delle posizioni di Preti, come verifi~abilità sociale 1 • Preti, ripeto, lo ha soltanto indicato, con un largo gesto democratico. Si tratta di intravvederne la pregnanza, di saperlo approfondire in quel senso marxista al quale Preti oppone delle resistenze. Prevedo benissimo l'obbiezione che questo cammino è piu difficile di quello offerto dal materialismo dialettico. È un altro, e postula che in tutt'altro modo si possa costruire e addirittura intendere « una concezione del mondo» (se ha ancora senso usare questa espressione, legata alla compiutezza di un « quadro »): pezzo per pezzo, aprendola alla verificabilità sociale nello stesso atto in cui la si propone in qu·anto socialmente verificabile. La metodologia, allora, non è quell'idra che atterrisce Cases (anche perché « un coacervo di notazioni empiriche>> - definizione sua - non è affatto 1 Nel senso indicato da Roberto Guiducci in Socialismo e Verità e sviluppato oltre la problematica di Preti in Parteci,pazione scientifica, « Passato e Presente », n. 3, 1958. Biblioteca Gino Bianco

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