Passato e Presente - anno I - n. 6 - nov.-dic. 1958

Riforme di struttura sion-edegli _e_sistenti rapporti di potere. A questo punto bisogna ritornare - p.er p~ecisarla - alla definizione di riforma di struttura. Per l'azione pqlitica - la quale, per definizione, ha il potere come suo oggetto - la .struttura economico~sociale_assumeimportanza fondamentale in quanto è supporto di una determinata struttura di potere, cioè di una distribuzione del potere tra classi che ne sono investite e classi che ne sono escluse. La lotta politica è lotta per il potere. Quando il potere deriva da una determinata struttura economico-sociale, è lotta per la conservazione o la trasformazione di siffatta struttura. Nella società capitalistica originaria, il potere deriva essenzialmente dalla proprietà privata dei mezzi di produzione; nella società capitalistica contemporanea, il potere deriva in parte dal titolo di proprietà e in parte dal controllo d~i mezzi di produzione; nella società a proprietà pubblica, il potere cleriva esclusivamente dal controllo sui mezzi di produzione (di qui l'importanza decisiva del contrasto fra partito accentratore del controllo e forme consiliari decentrate di gestione della proprietà pubblica); nelle società primitive, può derivare anche da fattori di ordine religioso, biologico, ecc. La proprietà dei mezzi di produzione appare cosf una fonte di potere limitatamente a una determinata epoca storica; ed entro gli stessi limiti può considerarsi valida una divisione della società in classi tracciata lungo la linea della distinzione tra proprietari e proletari. Vale la pena di osservare che se davvero fosse sempre e soltanto dalla proprietà privata che cleriva la divisione della società in classi, la società per azioni dovrebbe costituire una forma di passaggio alla società senza classi : e infatti una simile ipotesi è adombrata nelle pagine del Capitale sulle società per azioni 1 • Ma l'esperienza storica ha dimostrato che né .il capitale « sociale » né il capitale pubblico sono sufficienti per superare la divisione in classi, perché non sono sufficienti per risolvere i problemi di potere e di libertà che sorgono nella società capitalistica e si riproducono in forme diverse anche nelle .società dove i·mezzi di produzione sono di proprietà pubblica. Le riforme delle strutture della società capitalistica contemporanea devono quindi raggiungere i seguenti fini interdipendenti: conquista del potere da parte delle classi che ne sorio -escluse perché non esercitano un controllo effettivo sui mezzi di produzione; esercizio di questo con1 Cfr. KARL MARX, Il Capitale, trad. it. ed. Rinascita, Roma 1955, vol. III, 2, pp. 122-125. Si veda al riguardo R. DAHRENDORF, Soziale Klassen und Klassenkonflikt in der .industriellen Gesellsc·haft, Stuttgart 1957, p. 29. Biblioteca Gino Bianco -

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