Passato e Presente - anno I - n. 6 - nov.-dic. 1958

802 Armanda Guiducci gioni speculative, né per ragioni che provengono dalla storia del marxismo, che l'atteggiamento marxista debba coincidere nunc et semper con la concezione del mondo materialista dialettica. Dando per presupposto quanto Cases mi rimprovera come ignoranza del problema - che lo sforzo di Lukacs sia consistito soprattutto nell'arricchire e nell'approfondire il materialismo dialettico - il mio scritto si muoveva già di un passo piu in avanti. Sostanzialmente vedeva come questo fatto, che Lukacs avesse tentato nella sua estetica un'apertura critica alla cultura marxista proprio sulla conse~vazione delle basi del materialismo dialettico, fosse una contraddizione che avrebbe sempre piu limitato storicamente la portata culturale della sua opera. Nello stesso tempo in cui ha espresso, nell'età staliniana, un punto culturale massimo, l'opera lukacsiana rappresenta anche (nella teoria e nella prassi) l'esperienza limite della possibilità di « correggere >> criticamente lo stalinismo, del quale salvare il salvabile. Si pronuncia qui l'angolo piu acuto di divergenza fra le posizioni di Cases e le mie. Chiarirlo sarà forse un aiuto a comprendere come questa polemica nasca, ma non si esaurisca, su una questione di estetica. Mi rifaccio a uno scritto, altrettanto recente, ma piu calmo e ragionato di Cases, alla sua nota ~ulle vicende culturali della RDT (pubblicata sul n. 34 di Nuovi Argomenti). In questa nota Cases esprime, fuori del consueto spirito apologetico, i motivi della sua ammirazione per il tipo di posizione culturale che l'opera di Lukacs rappresenta nel contesto culturale tedesco-est. « È dunque difficile - egli commenta a un certo punto - a un marxismo veramente " ortodosso " di mantenere il " tertium datur " caro a Lukacs fra le opposte istanze della burocrazia dirigente da una parte e dell'insoddistazione degli intellettuali dall'altra, ovvero, per usare i termini invalsi, tra dogmatismo e revisioni~mo >> 1 • Questo suo_ giudizio coincide testualmente con quello che Lukacs dà della propria posizione nel Postscriptum 1957. Lukacs indica in quell'equilibrio il compito attuale del marxismo. ( « Per la cons,ervazione e il progresso del marxismo-leninismo deve trovarsi un " tertium datur " come uscita da questo vicolo cieco [della situazione attuale]; si deve cioé estirpare il dogmatismo per combattere il revisionismo >>) 2 • La divergenza si precisa qui. Per Cases, quest'equilibrio rappresenta gi1 un'indicazione ottima per la ricerca culturale marxista; la sblocca dalla parte della cultura ufficiale dei burocrati, e le permette tuttavia di rimanere nell 'or· todossia, per quanto in essa c'è di veramente buono e salvabile. La posizione di Cases infatti, sul filo di quella di Lukacs, è di distinguere entro lo stalinismo. 1 Cfr. Nuovi Argom~nti, n. 34, 1958, p. 30. 2 Cfr. Nuovi Argomenti, n. 33, 1958, p. 15; e Mondo Operaio, n. 6-7, p. 52. Biblioteca Gino Bianco

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