79° Emilio Agazzi rica che esercitano, ecc.: e in questo senza dubbio il materialismo storico è assai piu efficace di qualsiasi altra metodologia. Anzi, tutto ciò è appunto quanto il marxismo in ogni sua tendenza ha sempre cercato di fare nei riguardi delle altre ideologie. La differenza tra il marxismo « metafisico )) e quello «metodologico)) mi sembra consistere soprattutto nel fatto che il primo elabora a sua volta una « concezione del mondo )) (il « materialismo dialettico )) che presuppone all'ap,plicazione del metodo e alla ricerca determinata, ridivenendo cosf a sua volta_ « ideologia )); il secondo rifiuta questo procedimento, ma non respinge una « concezione del mondo ))' bensf la ammette soltanto in funzione pragmatica. 5) Di conseguenza, non ho affatto inteso sostenere, come mi fa dire il Cases, che lo stalinismo sia stato quello che è stato, solo perché aveva « convertito il metodo in dogma )), ecc. Se talune espressioni isolate, di cui il Cases si avvale, potrebbero lasciar adito a tale interpretazione, basterebbe leggere poco oltre, come ad esempio nell'articolo su Mondo operaio citato da Cases, per vedere come le ragioni di tale irrigidimento vengano da me marxisticamente indicate nell' « essere sociale )) dell'uomo (nella fattispecie, della· burocrazia sovietica avente interessi particolari raramente corrispondenti e spesso opposti all'interesse del proletariato mondiale, ecc.) Ma certo questa trasformazione ha poi a sua volta servito allo scopo dei gruppi che nello stalinismo, con annessi e connessi, trovavano l'espressione dei propri interessi particolari. · 6) Circa la « verità oggettiva )) e la connessa « teoria del rispecchiamento)) occorrerebbe proprio fare il suddetto lungo discorso: qui mi limiterò a riconoscere col Cases che app,unto in questo sta la. differenza fra il materialismo dialettico e quello che egli si compiace di chiamare « neopositivismo marxista )); aggiungendo che proprio la « fede )) nella « verità oggettiva )) e la semplicistic_a «· teoria del rispecchiamento )) (probabilmente non utilizzabile neppure nel campo dell'estetica, dove però la par9la assume un significato ben diverso da quello che può avere invece in sede « gnoseologica >) e « metafisica)): l'analisi del linguaggio la piu elementare gioverebbe qui a mettere in chiaro questo equivoco, del quale del resto Lukacs si è ampiamente giovato nei suoi discorsi « esopiani )) sono i segni della arretratezza filosofica e scientifica del materialismo dialettico. Ma occorre proprio ancora dire a qualcuno che non sia un incallito tomista, che il non «credere)> nella « realtà oggettiva della materia )) e nella esistenza di una « verità oggettiva)) o di una « razionalità in sé delle cose )) non significa affatto essere idealisti, negare che esistano cose « fuori di noi )), ecc.? Per mio conto, ritengo che il carattere razionalistico del marxismo non stia nell'ammissione di una razionalità oggettiva presupposta all'indagine e all'azione, ma nel suo concreto e operativo sforzo di razionalizzare la realtà, mutandola. BibliotecaGino Bianco
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