Passato e Presente - anno I - n. 6 - nov.-dic. 1958

, Armanda Guiducci nella letteratura zdanovista di risposta. Essa è una risposta a una certa domanda : lo zdanovismo ha in effetti bisogno del distacco violento della base sociale dal verticè di comando; e perciò violentemente lo coltiva. Il grossolano ope1 aismo che ne maschera le motivazioni reali è polvere per occhi socialisti. Le decisioni prese ritornano sempre all'alto, a beneficio suo, in una indifferenza truccata, ma sostanziale, verso i problemi delle masse operaie. Si arriva al paradosso, così angosciosamente vicino alla malafede, che l'arte zdanovista non poteva profondamente volere corretti gli errori stessi che denunciava (per esempio, una maggiore vicinanza degli artisti alle esigenze popolari, un loro maggiore impegno, ecc.). Ne è prova l'oscillare delle teorie che si sono succedute come tentativi correttivi all'interno della stessa domanda zdanovista di un realismo socialista : dalla lezione dell'eroe positivo a quella della rappresentazione perfino delle contraddizioni della realtà. Sono tutte riuscite ugualmente fallimentari, dal punto di vista dei risultati artistici. Ne è fin troppo semplice la ragione: il fallimento era la posta veramente richiesta. Laddove, infatti, la cr:tica è tatticamente concessa « fino a ùn certo punto ))' è profondamente voluto il fallimento dell'originalità - l'originalità è sempre pericolosa. (Ne sono prova gli spettacolari dibattiti organizzati dai dirigenti zdanovisti nel '48 contro Lukacs e nel '52 contro Déry). L'esperienza ungherese offre un grosso dato all'idea che l'organizzazione par- .... titica-burocratica della cultura che toglie il suo nome da Zdanov abbia corrisposto alla organizzata conservazione di un potere politico dall'alto, in questo senso . ancora aristocratico. Per quanto in Ungheria il distacco fra 1ilgruppo dirigente rakosista e la base popolare sia stato particolarmente violento; per quanto si possa supporre che la macchina burocratica sia stata particolarmente inceppata dalle condjzioni economiche disastrose del paese, è difficile declinare una generalità di tratti e sfuggire la conclusione che lo zdanovismo sia stato, e che esso sia, l'aspetto culturale sub specie di aggressività tipicamente difensivo dellà « nuova classe >> o, perlomeno, dello strato privilegiato dei burocrati, divenuto l'elemento chiave dell'assetto staliniano di consolidamento e di conservazione, intorno al perno sovietico, di risultati pur rivoluzionari. Si comprende dunqu~ perchè, nonostante il fenomeno dell'opposizione interna c9m'unista, lo z4anovismo. sia tanto restfo a morire nell'emisfero socialista, che è ancora sostanziaJmente nell'orbita dello stalinismo; e perchè in Ungheria, se questa volta i perdenti sono stati i Lukacs e i Déry, i vincitori n9n potevano non tornare ad essere prontamente zdanovisti, come sono infatti tornati ad esserlo Kadar e Révai. ARMANDA Gu1nucc1 BibliotecaGino Bianco ·

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