Passato e Presente - anno I - n. 6 - nov.-dic. 1958

Industria e classe operaia 777 della sua mansione professionale. Per realizzarsi bisogna in qualche modo stabilizzarsi, ma al limite stabilizzarsi è impossibile. In effetti i mutamenti continui del processo di produzione e della società, che caratterizzano il capitalismo, gettano l'operaio da una fabbrica all'altra e da una macchina all'altra. Questo era già vero un secolo fa, lo è ancor di piu oggi. Tuttavia questa stessa alienazione, questa perdita di ogni attività veramente personale, obbliga l'operaio, in maniera drammatica, ad occuparsi di rapporti piu universali. Lo conduce dolorosamente a capire che « una condizione data, fissa, stabile, non può esaurire l'esistenza umana >> 1 • Questo differenzia l'operaio moderno dall'antico artigiano; nel senso di un impoverimento, ma anche nel senso di una promessa di liberazione. È solamente osservando la classe operaia dei no~tri giorni che assume il suo senso piu pieno il modo con cui Marx descriveva la vita della società in regime · capitalistico: « ... L'incertezza. e l'agitazione permanente distinguono l'epoca borghese... Tutte le relazioni stabili ed ossificate sono sconquassate e le nuove relazioni invecchiano prima di cristallizzarsi. Tutto ciò che è solido si discioglie, il sacro è profanato, e infine l'uomo è obbligato ad osservare ad occhi aperti le reali condizioni della sua vita, ed i reali rapporti con gli altri uomini >>. La sociali.zzazione della società di fabbrica. Nella fase C, nota il Touraine, quella dell'automatismo, la macchina non ha piu bisogno dell'intervento diretto dell'operaio. La qualificazione si definisce quasi_ unicamente in termini sociali, senso di responsabilità e attenzione nel segnalare gli incidenti. L'operaio non conosce la macchina che controlla. Il sistema di produzione basato sull'automatismo può funzionare sotto_ la sorveglianza di operai « limitati a compiti semplici che non comportano alcuna comprensione dei problemi tecnici della produzione >> o anche, al contrario, l'operaio « può essere associato ai tecnici, istruito, guidato da essi, ... dar prova di iniziativa e sopravanzare gli stessi tecnici sulla via delle innovazioni >> (p. i 77). Ma questa alternativa, posta ·semplicemente in questi termini, rischia d'essere piuttosto superficiale. L'autore non la~cia intravedere quanta tensione implichi il primo termine dell'alternativa, quante possibilità d'esplosione sociale, quanti cambiamenti d'ordinamento possono verificarsi in questa meravigliosa macchina automatica. Perché ~e la qualificazione diviene sÒciale, se la respo1!sabilità prevale su ogni· altra qualità, verso chi si sentirà responsabile l'operaio per il funzionamento di un meccanismo che lo riduce allo stato di robot? La prospettiva di una industria automatizzata il cùi 2 ALEXANDRE KoJÈVE, lntroduction à la lecture de Hegel, Gallimard, Paris 1947, p. 27· Bi.blioteca Gino Bianco

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