Passato e Presente - anno I - n. 5 - set.-ott. 1958

Nuovo corso polacco (come avviene in J ugoslavìa con i consigli dei produttori e la comune). Per il secondo gruppo, al contrario, formato dai membri dell'apparato di partito, dai managers e per scopi tattici dagli stalinisti, i consigli dovevano rappresentare solo uno strumento di gestione economica, capace di ravvivare l'iniziativa operaia. L'inserimento delle · maestranze nel ciclo produttivo a garanzia degli interessi dei lavoratori contro eventuali ritorni burocratici non costituisce una forma di potere politico della classe operaia. Il consiglio rimane un organismo a livello aziendale, non si costituisce a sistema, trova la sua ragion d'essere sul piano esclusivamente produttivo. Le imprese socialiste restano quindi « proprietà nazionale », contro ogni tentativo di arrivare attraverso l'effettiva presenza operaia nella direzione a nuove forme di « proprietà collettiva>> delle fabbriche. Formalmente l'ambito dei poteri dei consigli operai è fissato da una legge del novembre 1956, alla quale però di recente sono state apportate notevoli 1nodifiche. Il docurnento prevede attribuzioni interessanti nel campo della gestione industriale, li1nitate tuttavia dalle prerogative del direttore dell'impresa, e dagli obiettivi categorici del piano fissati dalle superiori autorità economiche. In pratica si vuole realizzare una certa cooperazione fra maestranze e direzione, attribuendo alle prime possibilità di controllo e di compartecipazione alle decisioni sulla produzione. Il consiglio, organo rappresentativo dei lavoratori dell'azienda, eletto a scrutinio segreto e garantito nella sua attività, approva nel rispetto degli _obiettivi fissati dall'alto i piani annuali; partecipa alla destinazione dei fondi dell'impresa; interviene nell'indirizzo produttivo dell'impresa. Nei rapporti col direttore deve rispettarne l'indipendenza, ma contribuisce alle altre decisioni in cui è formalmente corresponsabile. Nell'eventualità di un dissidio, quando ad esempio il direttore giudichi le richieste del consiglio contrarie alle direttive del piano, spetta alle autorità superiori di decidere in merito. Il direttore, che funge da esecutivo del consiglio stesso, è responsabile unico dell'organizzazione del processo produttivo, rappresenta a tutti gli effetti l'azienda rispetto ai terzi, cura i movimenti del personale. La sua nomina o dimissione tuttavia è soggetta ad un parere del consiglio. · Per quanto riguarda infine i rapporti ira consigli e comitati d;>impresa (sindacati) i limiti di competenze non sono ben definiti. A questi ultimi rimane di massima la responsabilità della difesa dei regolamenti di lavoro, dell'assistenza e della sicurezza sociale, mentre altre funzioni tipicamente sindacali relative ai salari e alla realizzazione riel piano passano invece ai consigli. Nella realtà della situazione industriale polacca questo regolamento formale di attribuzioni è andato incontro fin dall'inizio a molte difficoltà, dando origine a notevoli deviazioni dal modello originale. Lo scetticismo _e il disinteresse da un lato e il generico spirito di rivendicazione salariale dall'altro hanno ~pesso preso il sopravvento sul genuino desiderio dei lavorato- . . BibliotecaGino Bianco

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