Socialisti e cattolici tarale dei vescovi sarebbe state: inconcepibile prima, almeno con quella incombenza e risonanza. E, d'altra parte, la chiesa si mondanizza sempre piu dietro al partito, sempre piu capillarmente inserendosi nelle ·strutture della società e dello stato borghese. Il suo paternalismo interclassista è anzi piu insidioso ed efficace sulle masse che non il puro liberalismo capitalistico, alla stessa stregua del passato corporativismo fascista. Il cardinale Lercaro, suonatore a morto delle campane di Bologna per solidarietà con il vescovo di Prato, è sostenitore del « sinistro >i Dossetti; il sinistro Dossetti si fa prete. Certe « sinistre » intellettuali cattoliche sono davvero fra le piu irrecuperabili per la lotta in difesa dello stato laico e moderno. Per cui, sia detto incidentalmente, anche il loro « giustizialismo sociale >> rimarrà inoperante, come giustamente Nenni osservava a La Pira. Per questo - e torniamo finalmente a C. P. - non ci sentiamo di poterci aprire a prospettive di tolleranza e a visioni di risveglio laico per la sentenza del vescovo di Prato. Anzi, per essere sinceri, la nostra simpatia, e non sembri paradossale, va piu, in quella vicenda, al vescovo - il quale, sia pure con atteggiamenti discutibilissimi e privi certamente di discrezione e ·di buon · gusto, ha inteso riaffermare un principio al quale, canone piu canone meno, sostanzialmente è tenuto a credere ( e che la chiesa intera e il papa stesso in forma solenne, in occasione del 19° anniversario della sua incoronazione, hanno riconfermato in solidarietà con lui, sia riguardo al giudizio sul matrimonio civile che a quello sul foro ecclesiastico) - che non agli innumerevoli cattolici-atei d'Italia, che, pienamente corresponsabili della situazione che ha consentito al vescovo di Prato di agire come ha· agito, hanno seguito il processo al vescovo con quello stesso spirito « sportivo » con cui si seguono nel nostro paese i grandi processi di cronaca nera ( « è colpevole - non è colpevole? »), e si sono magari presi il gusto di compiacersi della condanna di monsignor Fiordelli (vecchia antipatia boccaccesca per il prete tipica dei cattolici atei italiani, senza serie premesse né conseguenze), ma hanno poi seguitato imperterriti a non muovere un dito a non rischiare un'unghia per modificare la situazione, ed altrettanto imperterriti hanno continuato a votare sempre piu in massa per la D.C.,. la quale D.C. non ci risulta punto che abbia fatto, faccia o intenda fare « marcia indietro >> al riguardo, come ad esempio dimostra ad usura, nei confronti dell'intervento dell'episcopato nella c.ompetizione elettorale, l'atteggiamento di piena solidarietà del suo segretario Fanfani ( « Siamo ·di fronte a una chiara testimonianza dell'ausilio che la religione dà a un ordinato svolgimento della vita civica >>: dal suo discorso elettorale ad Ancona, cfr. « Il Popolo», 7 maggio 1958), e perfino, notoria- . mente, dell'allora primo ministro Zoli, per non parlare poi di tutti gli Sturzo e gli Andreotti del caso, di quell' Andreotti che direttamente intervenne anche a favore del vescovo di Prato ad intimidire la magistratura e che, se non erriamo, con i suoi circa. 250 mila voti preferenziali è stato il candidato piu votato in senso assoluto in queste ultime elezioni. lnteressant~ è anche il Biblioteca Gino Bianco ,
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