Passato e Presente - anno I - n. 5 - set.-ott. 1958

Eligio Vitale della Democrazia Cristiana e l'accentuata tinta di confessione che ogni giorno più sta prendendo l'Italia deriva da cause non arcane: dai fervori e consensi che singole iniziative ecclesiastiche hanno trovato, dai molti uomini di buona volontà che la Chiesa ha saputo stringere intorno a sé per lavorare indefessamente e gratuitamente [su alcuni aggettivi ed avverbi esprimerei però le mie riserve], n1a piu ancora dall'indebolirsi del senso dello Stato, dal drsar.1ore degl'I taliani per lo Stato, dalla sempre minore autorità, soprattutto morale, che lo Stato ha su quelli stessi che sono i suoi funzionari. Se lo Stato avesse, per dare un esempio, avuto l'autorità per imporre a tutti i maestri e maestre la residenza nel Comune dove insegnano, e la Chiesa avesse al1' opposto scapitato nella sua disciplina, si da non poter imporre la residenza ai parroci, che arrivassero lZ:cm. attina in parrocchia a dire la Messa, e poi ripartissero subito verso la città: il quadro della vita italiana sarebbe diverso )) (da « Il Ponte )) cit.). Orbene questo stato, sebbene la classe dirigente politica· al potere sia manovrata ancht dalla chiesa stessa (oltre che dal grande capitalismo nazionale), questo stato, questa classe dirigente è l'espressione diretta degli altri « cattolici )), della grande maggioranza passiva ed atea di cui stiamo parlando, borghese e sottoproletaria (questa espressione « sottoproletaria ))' se vuole escludere dal ruolo di sostenitore della classe dirigente il proletariato organizzato invece nei partiti di opposizione della sinistra, non saprebbe però purtroppo eccettuare quest'ultimo da una notevolmente ampia partecipazione a quella mentalità e « spiritualità)) ca~toliche). E veramente non ha senso ed è impossibile difendere questo stato dall' « invadenza clericale ))' come ad esempio non ha piu troppo senso, tutto sommato, rivendicare la priorità . di questa scuola di stato, in piena decadenza; sulla « scuola dei preti )): « È come voler impedire che un gas si espanda in uno spazio che trova vuoto)). Ancora una volta, dunque, sta al socialismo esprimere una nuova « etica statale )). D'accordo in ciò con Lelio Basso che vede nel socialismo l'unica possibilità di superare la « tragica impotenza dell'uomo moderno )) (« Il Mondo )), 30 aprile 1957). È per questo tipo del cattolico italiano che non mi. pare di poter ben sperare - con Codignola - dal fatto che i lavoratori democristiani sono u1:1iti a rimorchio del capitalismo e contro i loro interessi solo da un vincolo religioso: quando questo vincolo «religioso)) si chiama conformismo incredulo e cinico, esso è dissolvitore delle coscienze, e contro di esso difficilmente potranno prevalere i sia pur reali interessi di classe, se è vero, come dicevamo all'inizio, che affinché questa prevalenza diventi operante è indispensabile un· atto di consapevolezza e di volop.tà. Si sta, comunque, verificando a nostro avviso un processo opposto, e cioè che una gran quantità di italiani si è posta inizialmente intorno alla D.C. solo per paura del comunismo, ed ora chiesa e D.C. stringono con questo elettorato legami sempre più organici, attraverso le organizzazioni cattoliche del laicato, il sottogoverno ecc. Infatti c'è in atto una sempre maggiore elericalizzazione della D .C.: lo scorso appello eletBibliotecaGino Bianco -

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