Passato e Presente - anno I - n. 5 - set.-ott. 1958

606 Piero Melogra_ni tra gli avvenimenti internazionali da una parte, e il conflitto della Chiesa con il Partito comunista dall'altra, si comprende del resto facilmente: non solo perché le condizioni politiche dell'Italia, la quale usciva dalla guerra sconfitta ed occupata dallo straniero, furono sempre di piu il risultato di eventi ad essa superiori, che di fatto lasciarono scarso margine ad una autonomia interna; ma soprattutto perché la Chiesa cattolica ed il Partito comunista, sia pure in modo diverso, erano· e sono entrambi istituzioni di carattere e disciplina internazionali. Sensibile a quanto accadeva oltre i confini d'Italia, il Vaticano si avvide èei cambiamenti che stavano intervenendo nelle relazioni internazionali, e comprese che il loro corso avrebbe sostenuto la politica ch'esso intendeva svolgere in Italia in quel momento. Fu proprio verso la fine del 1946 che cominciò a manifestarsi in tutta la sua gravità la crisi nei rapporti fra gli alleati della guerra antinazista, della quale crisi v'erano stati molteplici segni premonitori nei tempi precedenti. Ognuno ricorderà come lo stesso discorso pronunciato da Churchill a Fulton nel marzo 1946, pur esprimendo uno stato d'animo molto diffuso, avesse suscitato critiche e perplessità nella n1aggior parte dei dirigenti politici occidentali, anche in coloro che solo qualche mese piu tardi si sarebbero ritrovati sulle medesime posizioni del leader conservatore. Deve dirsi pertanto che la crisi internazionale maturò nella seconda metà del 1946, venendo in tal modo a coincidere con la crisi italiana 1 • Fin dai primi accenni di una divisio_ne mondiale, il Vaticano si orientò in favore dell'Occidente, giudicato il difensore della civiltà cristiana, contro il materialismo ateo del mondo comunista. La coincidenza delle crisi internazionale ed interna diede pertanto maggior vigore ed efficacia all'intervento del Vaticano. i\ccanto ai motivi di ordine internazionale, le condizioni politiche dell'Italia stes~a risolsero la Chiesa romana a sostenere con maggior energia le forze anticomuniste. Abbiamo già parlato della questione monarchica, formalmente conclusa dal referendum dél 2 giugno, che attribuiva al Vaticano nuove responsabilità, étffidandogli il ruolo naturale di centro delle forze conservatrici, offrendogli cioè un facile mezzo per estendere immediatamente la sua influenza. M~ se tale era la situazione di fondo, l'opportunità di un impegno anticomunista fu suggerita anche da altri elementi, maturatisi in seguito alle elezioni del giugno: l'avanzata elettorale dei partiti di sinistra, e la campagna anticlericale da questi ultimi favorita. Dopo il referendum istituzionale, infatti, i due maggiori partiti di sinistra,· presentatisi uniti alle elezioni amministrative nelle liste del Blocco del Popolo, aumentavano di molto i loro suffragi rispetto al 2 giugno, e De Gasperi era costretto ad ammettere tra le ipotesi verosimili quella di una 1 Togliatti ha scritto che: « lo sviluppo dei rapporti internazionali corrispon-, deva allo sviluppo di quelli interni >>. Cfr. L'opera di De Gasperi, cit., pag. 18. BibliotecaGino Bianco .

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