Passato e Presente - anno I - n. 5 - set.-ott. 1958

• Comunisti e cattolici 605 tesa e contraddittoria. « Si può andare avanti cosf? Da una crisi all'altra e dall'una all'altra rappezzatura? Non si può », scriveva «Rinascita>> nel primo numero del 194 7 1 • Il P.C.I. riconosceva l'insostenibilità della situazione, ma si batteva con ogni energia contro tutti col0ro che volevano aprire una crisi di governo. Nell'autunno del 1946 era parso inoltre che nella D.C., al contrario che _;nVaticano, permanessero forti esitazioni sull'opportunità di aprire questa crisi, e ciò serviva ad alimentare le illusioni intorno ad una possibile divisione tra i cattolici. La situazione interna italiana - leggiamo nell'editoriale di « Rinascita » dell'ottobre 1946 2 - è debole per l'an1biguità democristiana (anticon1unista fino alla calunnia in piazza e collaboratrice dei con1unisti al governo), ma questa ambiguità, piu che voluta dai capi democristiani, è conseguenza delle influenze va-_ ticane sul partito di De Gasperi. In effetti non sarebbe stato esatto identificare semplicisticamente partito democristiano e Vaticano, anche se poteva sembrare che il partito avesse sempre finito col conformar si prima o poi alla volontà espressa in alto loco. L'identificazione tra Segreteria di Stato e partito non era esatta in linea generale, sia perché si trattava d1 enti agenti su piani differenti, sia perché la Democrazia cristiana non si presentava come un partito « nel senso stretto dell~ parola », bensf come un blocco di forze obbedienti ad interessi economici e politici spesso contrastanti. Ma in quel momento in particolare una identificazione non era legittima perché, mentre la D .C. riteneva opportuna la prosecuzione del « tripartito » sia pure di malavoglia ed in via provvisoria, la Chiesa viceversa mordeva il freno facendo sue le richieste delle correnti conservatrici. Il disaccordo tra Vaticano e partito cattolico divenne piuttosto grave all'epoca delle elezioni amministrative del novembre 1946, quando l'Azione Cattolica appoggiò in parte l'Uomo Qualunque, e la D.C. perdette gran parte dei suffragi ottenuti solo qualche mese pri~a 3 • La pianta dell'anticomunismo, infatti, aveva nel Vaticano radici profonde, piu che nel partito cattolico, e s'era adesso rinvigorita in seguito alle vicende interne e internazionali, che consigliavano alle alte gerarchie ecclesiastiche di non perder tempo con inutili temporeggiamenti. Il legame L lbid. 2 Per l'Italia e per la pace, editoriale non• firmato, in « Rinascita )), ottobre 1946, a. III, n. 10, pag. 2. 3 Cfr. l'articolo di fondo pubblicato su « Il Messaggero )), Roma, 12 novembre 1946. « Un numero cospicuo di aderenti alla Democrazia cristiana vedevano in essa un partito conservatore, un partito di ordine nel senso tradizionale e diciamolo pure, antiquato della parola. Ora la condotta della Democrazia cristiana ha deluso questa parte del su9 corpo elettorale, che nelle elezioni di domenica scor• sa o si è astenuto, o si è rivolto altrove >>. B"blioteca Gino Bianco

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